1. licenza


    Data: 19/03/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... a raggiungerle’
    
    Detto fatto, poi accelero e schivando le auto finalmente il vento della corsa ci rinfresca e asciuga il sudore.
    
    Lucrezia mi abbraccia per tenersi, mi annusa il collo
    
    ‘sai di buon maschio’
    
    mi dice; le confesso che la pulizia personale non è tra le priorità della vita militare in montagna
    
    ‘mi piace’
    
    mi dice lei.
    
    Fermo la moto davanti all’autogrill gremito, entriamo e veniamo aggrediti dall’aria condizionata, coda per le sigarette e lo scontrino per i caffè, ressa al banco, Lucrezia mi sussurra
    
    ‘la birra di prima e questo freddo ora mi fanno scappare la piscia, mi appoggio al banco e tu mettiti dietro di me e coprimi, non ho voglia di fare la coda ai cessi, la faccio qui’.
    
    La guardo stranito, mi metto dietro di lei che allarga i piedi
    
    ‘sollevami un po’ la gonna dietro ed appoggiati a me’
    
    mi dice; eseguo e Lucrezia si irrigidisce, sento un flebile sibilo ed uno sgocciolio.
    
    ‘va bene che c’è casino, ma guarda che si sente il rumore’
    
    le sussurro in un orecchio
    
    ‘mettimi una mano sotto e accompagna il getto lungo la gamba’
    
    mi risponde, eseguo
    
    ‘ma che fai, tocchi?’
    
    dice Lucrezia ghignando
    
    ‘e tu al posto mio che faresti?’
    
    rispondo io che mi sto godendo le labbra tenere e depilate della sua fica.
    
    ‘va bene, tocca pure, ma poi mi asciughi con l’altra mano’
    
    ‘volentieri’
    
    replico, eseguo e mi soffermo su quel buco di culo a stellina che tanto mi aveva colpito prima.
    
    Lucrezia allarga e contrae il buco ...
    ... del culo, lascia uscire le ultime gocce di pipì, poi infila una mano e raggiunge la patta dei miei pantaloni
    
    ‘finalmente è arrivato il caffè, fammi un dito mentre lo bevo’
    
    mi dice.
    
    Eseguo con gioia, mentre lei mi accarezza sopra i jeans il cazzo ormai duro.
    
    Con aria indifferente, bevo anch’io il caffè, Lucrezia posa la tazza con un troppo lungo sospiro di soddisfazione mentre sento che si contrae, poi si gira, mi bacia velocemente e dice
    
    ‘me lo sono proprio goduto quel caffè! Ora andiamo’
    
    e mi prende per mano.
    
    Faccio fatica a camminare con il cazzo duro che mi gonfia i jeans, Lucrezia sogghigna, appena seduti in sella parto e sento che mi abbraccia.
    
    Rientriamo in autostrada e la sua mano destra si abbassa sulla cerniera dei miei jeans, la apre e si infila dentro, scosta l’elastico delle mutande
    
    ‘tu bada a guidare, a questo ci penso io’
    
    mi dice, e estrae il mio cazzo duro.
    
    Guido lentamente tra le auto di nuovo quasi ferme, cercando di coprire in qualche modo la mano di Lucrezia e quello che essa contiene, finchè vedo comparire l’arancione della Dyane.
    
    ‘guarda che siamo in vista delle tue amiche’
    
    avverto Lucrezia, che per tutta risposta aumenta il ritmo della sega che mi sta facendo.
    
    Mi accodo alla Dyane mentre Lucrezia agita la mano libera per richiamare l’attenzione delle amiche, Anna alla guida se ne accorge e mi fa cenno di accostare a destra, mi affianco alla vettura marciando sulla corsia di emergenza.
    
    ‘Finalmente siete ...
«12...456...13»