1. licenza


    Data: 19/03/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... a bassa voce mi ricompongo.
    
    ‘ma stai andando al mare a trovare la tua ragazza?’
    
    chiede Diamante
    
    ‘no, sono da solo e non devo trovare nessuno’
    
    rispondo
    
    ‘senti, sei un po’ un baluba, ma si sente che hai una cultura, sei simpatico, sei un bel ragazzo e sembra che non ti dispiacciano divertimento e trasgressione, vuoi venire con noi?’
    
    ‘con piacere’
    
    rispondo
    
    ‘bene, hai dato la risposta giusta, se solo ci chiedevi ‘dove?’ ti avremmo lasciato qui a fare il guardone, comunque stiamo andando a Jesolo.’
    
    ‘devo solo avvertirvi che ho pochi soldi, ho l’impressione che invece voi siate ben fornite’
    
    dico
    
    ‘non posso venire in alberghi di lusso, anzi in nessun albergo, e non ho neppure bagaglio perché viaggio in moto’
    
    ‘non ti preoccupare, a casa abbiamo detto che andiamo in albergo, ma proprio perché siamo stufe di cose di lusso inamidato andiamo invece a dormire in spiaggia a Punta Sabbioni, abbiamo la tenda e sappiamo che vanno lì tanti ragazzi a fare casino’
    
    mi rassicura Lucrezia.
    
    Ci avviciniamo alla loro Dyane parcheggiata vicino alla mia moto, e Anna estrae una borsa frigorifera:
    
    ‘è vero che siamo stufe del lusso, ma qualche comodità la vogliamo conservare, ti va una birra ghiacciata?’
    
    Accetto volentieri e restiamo a bere birra ed a fumare,
    
    ‘il traffico sembra diminuito, partiamo?’
    
    propone Anna ‘va bene, ma è tua quella moto?’
    
    chiede Lucrezia.
    
    ‘si è mia’
    
    rispondo
    
    ‘hai capito il baluba, si tratta bene, posso venire con ...
    ... te?’
    
    chiede Lucrezia
    
    ‘così mi evito il caldo in auto’
    
    ‘volentieri’
    
    rispondo
    
    ‘ma non ho un casco per te, non lo metto neanch’io, seguiremo la Dyane, così andremo di sicuro piano’
    
    salgo in moto e Lucrezia mi fa
    
    ‘aspetta che mi sistemo il vestito sotto la fica, la sella scotta’
    
    ‘ma proprio non usate mai le mutande, voi?’
    
    chiedo io ingenuamente
    
    ‘ce le siamo tolte al casello di Milano, davanti al casellante, anche questa è libertà’
    
    risponde Lucrezia.
    
    Partiamo e, all’uscita del parcheggio, ritroviamo la colonna di auto che si muove lentamente, seguiamo la Dyane a 40 all’ora.
    
    Lucrezia mi chiede cosa faccio quando non faccio il soldato, e le racconto delle mie disavventure accademiche alla facoltà di giurisprudenza, e che per recuperare il tempo perduto sono partito per il servizio militare, intanto studio e mi mancano solo due esami alla laurea.
    
    Lucrezia mi dice che è iscritta ad architettura, ma studia poco, la sua è una ricca famiglia di costruttori che la opprime, e lei non ha nessuna voglia di entrare nell’azienda di famiglia.
    
    Cambierà idea, penso io, che vedo il mio futuro molto incerto.
    
    Passa un’ora e mancano ancora una quarantina di chilometri al casello,
    
    ‘Lucrezia, che ne dici se andiamo un po’ avanti e ci fermiamo all’autogrill, devo comprare le sigarette, magari ci prendiamo un caffè e stiamo un momento all’ombra, io sono cotto’
    
    ‘va bene’
    
    risponde Lucrezia
    
    ‘affiancati che avvertiamo le altre, tanto poi facciamo presto ...
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