1. licenza


    Data: 19/03/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Grazie, Signor Capitano!’
    
    E poi via, via, via, più veloce della luce.
    
    Di corsa su per le scale, accompagnato dalle note di ‘Generale’ di De Gregori, ora in gran voga, via la divisa gettata nell’armadietto, vestiti borghesi, non fa fermate neanche per pisciare, come dice la canzone, giù per le scale, mostro il foglietto del ’36’ e fuori, sabato ore 12,00, rientro domenica ore 24,00, 4 agosto 197”, via subito prima che succeda qualcosa e mi revochino il permessino.
    
    Casco in testa, non è ancora obbligatorio, ma io lo uso perché la mia moto, indubbiamente molto veloce, ha tali carenze di ciclistica da essere soprannominata ‘la bara’.
    
    Il malloppo dei gettoni tintinna in tasca, mi fermo ad una cabina a telefonare?
    
    E per dire cosa?
    
    Tre settimane in montagna in divisa, due di campo estivo, una di istruzione ai ‘tubi’ che mi aveva procacciato quel permesso tanto imprevisto che la mia morosa era, giustamente, partita per la Sardegna, troppo lontano per raggiungerla.
    
    E se andassi fino al mare?
    
    Posso sempre passare da casa domani, tornando, a salutare i miei genitori, cenare con loro e poi tornare in caserma, ce la faccio per mezzanotte.
    
    Si bella idea, ma non hai nulla di bagaglio, non hai costume, né soldi, né tenda, e dove cazzo dormi?
    
    Beh, soldi ne ho per la benzina e due pizze, forse anche una birra o due, e per dormire mi arrangerò, in fin dei conti sono un caporale degli esploratori’ e poi c’è un bel sole, di freddo non morirò anche se dormo in ...
    ... spiaggia.
    
    Deciso allora, si va verso l’autostrada, Jesolo o Riccione?
    
    Deciderò per strada.
    
    Ecco il casello, c’è anche la cabina telefonica,
    
    ‘Ciao mamma, come stai? Si ho un permesso ma scusami, vado fino al mare, ci vediamo domani per cena, magari mangiamo presto così posso poi tornare in caserma senza correre, no, non corro e sto attento, grazie, salutami papà, a domani’.
    
    Ma che traffico c’è oggi!
    
    Già, cosa ti aspettavi, sabato 4 agosto!
    
    Colonna ferma, zig zag tra le auto arroventate, attento!, non guardare le gambe delle ragazze che si sventolano con le gonne.
    
    Carine queste 4 nella Dyane arancione targata Milano, mi fermo un attimo al loro fianco, look hippy-raffinato, sottoveste bianca della bisnonna con i pizzi fermata da foulard multicolore, si vede che la metropoli è più evoluta, io vengo da una città di provincia.
    
    La coda si muove, mi scappa da pisciare, alla prossima area di sosta mi fermo.
    
    Ancora colonna ferma, poveracci in auto, ormai avrò superato una decina di chilometri di coda, ecco l’area di sosta, coda anche per entrare.
    
    Ma si sono fermati tutti qui!
    
    Auto parcheggiate ovunque, due fatiscenti cubicoli come cessi, coda infinita per entrare, beh, per fortuna ci sono dei cespugli, io in coda non mi metto e vado a pisciare lì e chissenefrega.
    
    Ma guarda, quelle due ragazze si tolgono dalla coda e vanno verso i cespugli, vuoi vedere che vanno a pisciare en plain air?
    
    Le seguo, e vediamo cosa succede.
    
    Girano dietro il cespuglio e ...
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