1. Lo stupore


    Data: 12/03/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    E’ ormai sera, intanto che una leggera pioggia di maggio, con delle scroscianti gocce grosse come delle noci cade fragorosa dal cielo scuro. Io in quell’istante corro riparandomi sotto un ombrellino indifeso, che rischia peraltro di volare via da un momento all’altro a ogni soffio di vento, il freddo repentino mi fa rabbrividire e nonostante sia finalmente maggio, si sente attualmente freddo sia quando piove o qualora tira il vento. Io giro l’angolo della strada seguendo il marciapiede, però qualcosa si para davanti a me all’istante, dato che non faccio in tempo a schivarti e inevitabilmente mi scontro con te. I tuoi riflessi sono attenti e pronti, giacché m’afferri per un braccio evitando di farmi cadere, alzo lo sguardo e i tuoi occhi sono fissi su di me. Io ti guardo e resto immobile con la pioggia che continua a cadere ininterrottamente, ho i capelli bagnati, mentre piccoli rigagnoli d’acqua cadono dalla fronte fino alle labbra, tu non dici nulla, ti limiti soltanto a raccogliere l’ombrellino caduto per terra e a porgermelo con un mezzo annoiato sorriso:
    
    ‘Scusa’ – balbetto io, colta da quell’emozione inattesa.
    
    Tu mi fai un cenno d’assenso, passi oltre da me e prosegui sul marciapiede, lasciando che la pioggia continui a bagnarti i capelli e le spalle senza scomporti. Io ti squadro nel tempo in cui t’allontani, per il fatto che quegli occhi non li scorderò più di certo. Dopo una notte passata in hotel, al caldo dentro un enorme letto matrimoniale con le coperte di ...
    ... flanella, sento il bisogno d’un bagno caldo, riempio la vasca e m’immergo fino al mento, guardando il vapore disegnare piccoli rivoli sullo specchio. Oggi il convegno sarà lungo, la prima sessione era stata solamente una presentazione, oggi si farà sul serio, perché ministri e vice ministri della sanità e dell’istruzione saranno presenti, in quanto non ci sarà da scherzare, dato che dovrò essere al pieno delle mie forze. In quel preciso istante entro in camera avvolta da un accappatoio bianco, slaccio la cintura e nuda davanti allo specchio ammiro amorevolmente il mio corpo. Il mio petto &egrave sovrabbondante, giacché esprime indicando la sua intera alterigia stando rialzato senza nessuna fatica, gli addominali sono invisibili ma vigorosi, l’addome &egrave spianato, le gambe sono snelle, sono perfetta penso soddisfatta di me stessa, nel momento in cui lentamente mi rivesto.
    
    Nella sala da pranzo i colleghi stanno già facendo colazione, qualche parola casuale, il tempo di un t&egrave caldo e un cornetto fumante. Al tavolo accanto, appoggiato su d’una sedia vedo un cappotto leggero dalla tonalità scura, il proprietario &egrave al momento girato di spalle, eppure ha qualcosa di conosciuto, oserei sostenere di familiare. La voce della mia collega mi distrae separandomi momentaneamente dai pensieri, alla fine rientro in camera passandoti davanti. Io non ti riconosco, però tu mi scorgi appena con normale indifferenza, i primi ospiti sono già arrivati, i comunicati stampa sono già ...
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