1. UNA SCOLARA SPECIALE – IL GIORNO DELLA VERITA’ -7


    Data: 11/03/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... azzardando all’orecchio e cercando di parare il colpo in qualche modo.
    
    “E cosa dovrei sentire?”
    
    Mormorò lui con un fil di voce, rapito e beato, con gli occhi chiusi.
    
    “Che lì sotto mi sono fatta barba e capelli, che mi sono depilata. Lo sai che la nonna mi diceva che dormire senza le mutandine era tanta salute per la mia farfallina e la salvava da malattie e infezioni, allora ho provato anche a togliere un po’ di peli. Non si sa mai, potrebbe anche far bene per quell’altra cosa.”
    
    Avvertii che ora mi stava palpando con attenzione. Per un attimo sentii anche le sue dita entrare laddove non si erano mai addentrate. Lui si staccò e sempre tenendomi la mano a palparmi la fica e l’altra aggrappata alla mia tetta, mi guardò col suo sorriso aperto e mi disse:
    
    “Sei umida. Ti prego, mi fai vedere come sei fatta lì sotto?”
    
    “Ma sei matto? Non si fanno queste cose. Sono sconcezze.”
    
    “Sì, lo so. Noi le abbiamo sempre considerate così, ma io non posso pensare che sia pernicioso il grande desiderio che ho di conoscere ogni centimetro di te.”
    
    Magari ci conoscessimo anche noi, pensai e subito mi vennero in mente le mie suore e Adamo ed Eva. Loro mi avevano insegnato il significato biblico di conoscersi, estendendone il significato alla procreazione. Certo anch’io volevo conoscere una buona volta mio marito, ma io, più volgarmente, volevo solo che mi chiavasse e mi facesse godere con lui. Com’ero cambiata in pochi giorni!
    
    Non c’era mai stata un’intimità ...
    ... così spinta tra di noi e per fortuna non aveva sospettato niente sulla mia depilazione. Però aveva ragione, anch’io morivo dal desiderio di vederlo. Gli rimandai il mio sorriso e alzandomi dal letto sempre guardandolo mi avviai alle finestre chiusi la sua abatjour e alzai le tapparelle allagando la stanza alla luce del mattino. Poi mimando una danza che voleva essere sensuale, ma che probabilmente risultò solo goffa, mi sfilai la camicia da notte rimanendo nuda per la prima volta a farmi ammirare da lui in piena luce. Senza vergogna apparente, ma avvertendo il tremore diffuso dall’emozione e lasciai che mi guardasse.
    
    “Sei bellissima.”
    
    Mi guardò affascinato, poi si avvicinò a me, mi abbracciò e ci baciammo nuovamente con l’ardore di una fiamma che avvertivo inestinguibile.
    
    Mi resi conto dai suoi movimenti che con fatica, sempre baciandomi, lui stava faticosamente liberandosi del suo pigiama. Quando smise di agitarsi capii che ora eravamo tutti e due nudi. Ora era l’eccitazione che ci faceva tremare tutti e due. Gli guardai il cazzo e lo vidi finalmente bene per la prima volta. Era maestoso. Lo osservai attentamente e mi fu implicito paragonarlo a quello di Johnny e nel confronto non mi sembrava proprio che ne uscisse perdente. Mi pareva anche esteticamente più bello; aveva una forma curva verso l’alto che gli dava imponenza. Mi sentivo colare e portai una mano a tastarmi, ma trovai la sua ad intercettarmi e continuammo insieme in quel gioco a rimpiattino, finché ...
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