1. UNA SCOLARA SPECIALE – IL GIORNO DELLA VERITA’ -7


    Data: 11/03/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    Il giorno dopo mi svegliai tutta sudata col pensiero che ora ero diventata una laida bagascia per davvero. Peraltro quel nascosto ed incredibile senso di soddisfazione interiore che continuavo a provare mi faceva stare ancora più male. Avevo il groppo in gola a quella sensazione! Per non parlare poi del bruciore insistente al culo che non mi era minimamente passato, anzi sembrava aumentato e quel fastidio rimaneva lì, come un monito, a ricordo delle mie malefatte. Che gran pasticcio avevo combinato. Il non sentirmi più intatta per Francesco mi creava un gran disagio e mi faceva sentire in colpa ed abbattuta. Se poi pensavo che mi avevano anche pagata …….. Sentii le lacrime cominciare a scendermi sul viso. Fu così che mi trovò Francesco quando aprì gli occhi.
    
    “Rosa, amore mio, ma cosa fai? Che ti succede?”
    
    Accese l’abatjour, si sedette sul letto e facendomi una carezza, col pollice mi asciugò la lacrima che scendeva a rigarmi il volto.
    
    “Che mi succede? Ma non vedi che sta andando tutto a rotoli. Lo so che tu ne hai già le scatole piene di una come me.”
    
    “Ma cosa stai dicendo sciocchina. Pensi che basti così poco perché io possa fare a meno di te. Ma non hai ancora capito che tu sei la mia vita e che lo sarai per sempre. Cosa ti prende? Non mi conosci ancora? Ti ho davvero dato questa impressione? Vedrai che passerà anche questo momento e fra qualche tempo ci rideremo pure su al ricordo.”
    
    “No, io non ti merito. Io non ti merito più.”
    
    E scoppiai ...
    ... in un pianto dirotto, nascondendo il mio viso sulla sua spalla. Fui tentata in quel momento di confessargli tutto, di liberarmi la coscienza e porre fine a tutta quella storia equivoca e che mi avrebbe irrimediabilmente condannata per sempre ai suoi occhi. Ma in quel mentre, muovendomi, la camicia da notte mi si aprì e lui ne approfittò per accarezzarmi il seno che svergognatamente aveva rotto gli indugi e fatto capolino dalla mia scollatura. Fu come un’eccitante frustata. Mentre io attenuavo i miei singhiozzi, lui prese ad accarezzarmi con la mano larga quella tetta, stringendomi a forbice il capezzolo tra l’indice e il medio che cominciò a gonfiarsi e spingere, sporgendo irto e già dolorosamente tronfio. Era la prima volta che ci eravamo spinti tanto in là con le carezze. Sentii il desiderio irrefrenabile di baciarlo e lo indirizzai, chiudendo gli occhi, alle mie labbra, guidando dolcemente la sua nuca verso di me. Fu come un’esplosione silenziosa che mi deflagrò in mezzo alle gambe dove già mi sentivo ribollire. Ero stupita; non ci eravamo mai baciati con tanta dirompente e lussuriosa bramosia. Sentii che stavo allargando inconsciamente le gambe e presa da una voglia irrefrenabile, mi impossessai della sua mano portandola sul mio grembo. Io avevo l’abitudine fin da piccola di dormire senza slip, ma il terrore si impossessò di me quando mi ricordai improvvisamente di essere depilata a sua insaputa.
    
    “Non senti niente di diverso nella mia cosina?”
    
    Gli sussurrai ...
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