1. Materia e soffio vitale


    Data: 08/03/2018, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ‘E’ inutile, non va proprio, non riesco realmente ad addormentarmi – ripeteva rimuginando esasperata e per di più spazientita Maria verso sé stessa, essendo da sola adagiata sul letto e vedendo la sua immagine ingrandita, sennonché adeguatamente riflessa da quel gigantesco specchio dell’armadio vicino, il buio della notte in aggiunta a ciò, rendeva la sua immagine addirittura illusoria, irreale e piuttosto spettacolare. Quella là, infatti, era la tradizionale figura d’una donna sdraiata sopra il letto con i capelli sparsi sul cuscino e le lenzuola che coprivano il candore d’una pelle di seta, una donna che l’osservava da dietro un vetro scuro, mentre lentamente portava facendo scivolare le lenzuola lungo il letto scoprendo il suo corpo accaldato e nudo, dove la sua mano percorreva lentamente le gambe lisce salendo fino al seno che si sollevava regolarmente al ritmo del respiro.
    
    Lei si fermò a guardarla sollevandosi su d’un gomito, in quanto la stava invitando e sollecitando con lo sguardo di continuare quelle carezze. Maria era immobile in attesa d’una sua specifica mossa, intanto che la luce del lampione giocava con le ombre rendendo la sua immagine indefinita e sfuggente. Dove si trovava? Dietro il vetro c’era una stanza con una donna nuda sdraiata sul letto, una femmina che giocava con il suo corpo senza smettere di guardarla. Era sua la voce che sentiva sussurrare? Con una mano accarezzava lentamente un seno stringendo tra le dita il capezzolo, frattanto con l’altra ...
    ... sfiorava la peluria fitta del pube. Quei peli si erano peraltro arricciati per l’eccitazione e luccicavano come il miele che colava tra le sue gambe, mentre la mano era scesa per accarezzare l’interno delle cosce con dei movimenti rotatori sempre più ampi.
    
    Attualmente la donna stava semi sdraiata e appoggiata su d’un gomito con le gambe aperte e piegate, poiché il suo sesso congestionato di desiderio sembrava una ferita che spiccava tra la carne bianca delle gambe. Un dito s’infilò nella fessura rossa e cominciò a muoversi lentamente, visto che quella femmina aveva sennonché dischiuso la sua cavità orale, Maria l’assecondava adeguandosi allo specchio come magnetizzata e stregata da quella notevole e strabiliante concupiscenza, in seguito la osservò accuratamente sfilarsi il dito e passarselo di gusto sulle labbra come se fosse un rossetto, lei ne colse quell’odore avvertendone in ultimo quel formidabile e inequivocabile sapore, sentendosi dapprima condurre e successivamente trasportare da quella lussuriosa e vorticosa situazione che si era creata, trascinandosi in conclusione verso un mondo di netto e di totale piacere.
    
    Lei era golosa di sé stessa e assaggiava ripetutamente il fluido che riempiva la fessura, nel tempo in cui si sdraiava con la schiena contro il cuscino. Aveva girato la testa verso di lei per poterla guardare meglio, Maria al presente coglieva in maniera tangibile lo sguardo appassionato di quella lasciva femmina attraversare lo specchio per bruciarle la ...
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