1. Rossella


    Data: 02/03/2018, Categorie: Trans Autore: Pisellino, Fonte: EroticiRacconti

    ... continuo, in qualsiasi luogo, si appoggiava il giubbotto sulle ginocchia ed io andavo sotto con la mano.
    
    Era ancora facile, perché il liquido che usciva quando veniva era ancora poco, per far scomparire le tracce bastava una leccatina alla mano che avevo imparato e tenergli davanti alla cappella per evitare le macchie, adesso lo facevo ogni volta.
    
    Le cose andavano avanti così, l’unico luogo dovevo continuare a mostrare una parvenza di mascolinità era la scuola.
    
    Maurizio, ovviamente, faceva tutte le cose che fa normalmente un ragazzo, fra queste quella di entrare in una squadra di calcio, era un discreto giocatore, qui si fece un amico piuttosto importante, Lucio, suo coetaneo che cominciò ad incontrare assiduamente anche lontano dagli allenamenti.
    
    Come succede fra ragazzi questi iniziarono a confidarsi, parlando anche di cose intime, Maurizio finì col raccontargli tutto di me, del mio look, dei baci e delle seghe.
    
    Quando Lucio lo prese in giro perché si faceva toccare da un maschio, lui: “Non si può dire che è un maschio. Dovresti vederla, è una femmina, in tutto e per tutto. Sua mamma la veste come una bambola. E’ bellissima, una principessa. Poi non mi dice mai di no, mi bacia e me lo prende in mano quando voglio, sempre… ti sfido a trovarne un’altra così disponibile, in genere quelle così carine mica te le fanno le seghe”.
    
    Conobbi Lucio al centro commerciale, lui arrivò assieme Maurizio ed alla madre di questo, io ero per mano alla mia.
    
    Vi dico come ...
    ... ero vestita, perché Lucio rimase colpito, avevo un paio di stivaletti bassi si camoscio, una gonnellina grigia a metà coscia (mia madre non voleva assolutamente che indossassi pantaloni, solo a scuola perché era costretta) che esaltava le gambe già lunghe ed affusolate, una maglietta con un cuoricino stampato sopra, sotto ad un giubbottino di jeans, i capelli sciolti ed ondulati fermati da un cerchietto ed il solito lucidalabbra.
    
    Maurizio me lo presentò, ci baciammo sulle guance.
    
    “Ciao Rossy, sono Lucio, lui mi ha parlato di te”. Arrossii perché mi immaginai cosa poteva avergli raccontato.
    
    Infatti Lucio approfittò del fatto che le mamme stavano parlano tra loro e mi sussurrò nell’orecchio che sapeva che io ero la fidanzata di Maurizio.
    
    Dissero che volevano andare in giro da soli e domandarono se potevano portarmi con loro, le mamme acconsentirono, raccomandando di stare attenti, che ci saremmo ritrovati lì dopo un’ora.
    
    Mentre camminavamo assieme nel grande corridoio centrale eravamo, evidentemente, una ragazzina molto carina, accompagnata da due ragazzi più grandi. Nessuno poteva pensare neppure lontanamente che, sotto, sotto, la cosa era leggermente diversa.
    
    Gironzolammo qualche minuto, poi Maurizio mi disse a voce bassa che gli era venuta voglia. Io gli risposi come potevamo farlo, indicando Lucio e lui: “Beh… che problema c’è? Gliela fai anche a lui una sega”.
    
    Rimasi interdetta ma non dissi nulla.
    
    Ci recavamo abbastanza spesso in quel posto e nel ...
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