1. Rossella


    Data: 02/03/2018, Categorie: Trans Autore: Pisellino, Fonte: EroticiRacconti

    Io ero un tipino remissivo, timido e piagnucoloso, un po’ viziato, arrossivo per un nonnulla, per questo venivo a scuola anche preso in giro dagli altri ragazzini, anche perché non mi piacevano i giochi da maschio ma amavo le bambole.
    
    Accadeva solamente lì, dove ero ancora un maschietto.
    
    Questo nasceva principalmente dal fatto che in casa mia avevano sempre voluto una femmina, soprattutto mia madre che mi trattava come se fossi di sesso femminile.
    
    Quando mio padre era deceduto nell’incidente aereo Io e la mamma avevamo cambiato città, trasferendoci molto lontano e lei si era un po’ esaurita per tutto questo, si era fissata e mi vestiva e mi truccava come una bambina, chiamandomi Rossella, abbreviato in Rossy, mi portava anche in giro, per negozi ed a fare la spesa, agghindata in quel modo. I capelli lunghi e boccolosi, i lineamenti fini, gli occhioni grandi e le labbra carnose contribuivano in maniera determinante.
    
    Le persone erano ingannate e le facevano i complimenti per la bella principessina.
    
    La grande città favoriva questo comportamento, mia mamma era figlia unica, i suoi genitori non c’erano più, non aveva parenti importanti, eravamo riservati con il vicinato e non conoscevamo molte persone e queste erano convinte che io fossi una bambina.
    
    Maurizio aveva solamente tre di anni più di me, però era grande e grosso, in tutti i sensi. Sua madre era una delle poche amiche della mia e ne condivideva il segreto. Di conseguenza anche Maurizio sapeva, perché ...
    ... era venuto a casa nostra, quando ci eravamo conosciuti io indossavo una vestaglietta Rosa, mutandine col fiocchetto, le ciabattine di Hello Kitty e stavo giocando con la Barbie. Successivamente iniziammo ad uscire assieme, con le mamme, io rigorosamente Rossella.
    
    Maurizio era rimasto colpito dal mio aspetto, dalla mia bellezza e femminilità.
    
    Forse fu anche per questo che non appena arrivai nella sua stessa scuola mi prese sotto la sua ala proteggendomi dai bulli e divenne praticamente il mio “capo”, mi disse che essendo più grande comandava e che dovevo fare tutto quello che voleva.
    
    Tra l’altro, Maurizio oltre che essere “avanti” fisicamente, sapeva già cosa fosse il sesso ed in particolare l’orgasmo, io, invece, non sapevo ancora assolutamente nulla di queste cose.
    
    “Qui ti vesti come un maschio ma io lo so, sei una femmina, con me ti devi comportare di conseguenza, sarai la mia fidanzata e mi obbedirai sempre”.
    
    Questa cosa mi stette subito bene, lui mi stava simpatico ma non capivo bene perché dovevo obbedire e cosa dovesse fare una “fidanzata”.
    
    Me lo spiegò lui.
    
    Dovevo salutarlo con un bacetto sulla guancia, poi passammo alle labbra e mi disse che lo dovevo chiamare amore ma solamente quando eravamo soli, poi, un giorno, durante la ricreazione: “Oggi ti faccio vedere come si baciano i fidanzati”, mi prese per un braccio e ci chiudemmo nel ripostiglio delle scope.
    
    Mi abbracciò e mi spinse contro al muro: “Dai apri un po’ la bocca!” io la socchiusi e ...
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