1. Da collega irreprensibile ad amante perfetta..e forse anche di più


    Data: 03/10/2017, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: zelica, Fonte: RaccontiMilu

    ... fino a che non godevo sulla mia mano e allora una volta osai… feci una foto del mio pene eretto con la sborra sulla mano e gliela inviai… mi rispose che si stava toccando… stava sul suo letto, a luce spenta, mi diceva che era bagnata fradicia, che il clitoride le faceva male, che stava bagnando il lenzuolo. Ad un certo punto non mi scrisse più per 10 minuti… era venuta tre volte consecutive pensando al mio cazzo che le sfondava l’utero. Da allora quindi ci mandavamo tantissime foto per farci eccitare… a dir la verità lei era più brava di me. Io sempre nudo con il cazzo in mano che stavo per godere o appena goduto, lei invece mentre si toccava con due dita oppure mentre cercava qualcosa da infilare per darsi piacere. Spesso usava la bottiglia di bagnoschiuma o il contenitore a forma fallica del gel per massaggi. Addirittura una volta fece un filmato mentre stava sul letto, sulle ginocchia, una mano strizzava un capezzolo e un’altra inseriva la punta della bottiglia nel suo sesso… entrava e usciva.. era fradicia, sempre più veloce e poi smetteva di riprendersi perchè voleva sempre concentrarsi sul godimento, un godimento pluriorgasmico che avrei provato solo dopo molti mesi. Eh già perchè in tutto questo ci donavamo piacere senza mai finire a letto. solo in uno squallido parcheggio. Solo che volta dopo volta facevamo un passo avanti. Per esempio le ordinavo di non mettere il perizoma, sempre e solo gonna o vestitino. La prassi era sempre la stessa… iniziavamo con un bacio sul ...
    ... collo, la lingua che scendeva sul seno, le dita che strizzavano i capezzoli, le mordevo il labbro e lei iniziava a gemere. A quel punto le mettevo le mani dietro la schiena, e le strizzavo un seno, forte, così forte che provava a ribellarsi ma la tenevo stretta. la mano scendeva tra le gambe, il suo sesso glabro grondava umori… non facevo alcuna fatica ad inserire improvvisamente due e poi tre dita. Le giravo, cercavo il punto G, le spingevo verso l’utero e lei gemeva e intanto mi bagnava tutta la mano. Inutile dire che il mio pene era durissimo e mi faceva male nei pantaloni e non vedevo l’ora che lei godesse per dedicarsi a lui. Ogni volta che godeva si mordeva il labbro per non urlare, l’avrebbero sentita in tutto il parcheggio. Sudava… i capezzoli come due chiodi e veniva…. poi, una volta ripresa mi abbassava i pantaloni e lo prendeva in bocca. Ogni volta successiva faceva qualcosa di diverso, mi confessò in seguito, che cercava e leggeva su internet come dare il massimo piacere al proprio uomo. Quella volta in particolare mi ricordo che prese i miei testicoli, me li accarezzava e mentre succhiava la punta del pene giocava tra le mie gambe. Facevo fatica a tenermi, la sua bocca calda mi faceva impazzire, la sua lingua saettante che mi dava i colpetti, sentivo la sua gola per quanto lo metteva dentro. Alla fine venivo copiosamente, riempiendo la sua bocca e obbligandola ad ingoiare… anzi a dire il vero solo le prime volte.. poi sembrava che le piacesse ingoiare, come se si ...
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