1. Da collega irreprensibile ad amante perfetta..e forse anche di più


    Data: 03/10/2017, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: zelica, Fonte: RaccontiMilu

    ... gustasse il sapore del mio sperma. Quando eravamo lontani vivevamo in uno stato di perenne eccitazione, appena stavamo soli ci mettevamo nudi a pensare all’altro. Spesso le chiedevo dove stava e cosa facesse. La obbligavo a toccarsi e a pensare a me e spesso le chiedevo delle foto a conferma. Le prime foto erano un vedo/non vedo ma poi, con il passare del tempo si fecero più audaci. Una volta mi confessò di essersi masturbata pensando al mio pene duro sdraiata sul letto. Le chiesi le prove e lei mi inviò 3 foto: in una si scostava il perizoma blu e si infilava due dita dentro. Si vedeva chiaramente che era bagnata fradicia. Nella seconda le dita erano diventate 4… e nella terza il perizoma era al suo posto ma con una evidente chiazza di bagnato davanti. Sapevo che si toccava sempre, nei posti più disparati. Era sempre eccitata. Alcune volte mi confessava che le faceva male il clitoride per quanto era eccitata e mi chiedeva un consiglio per calmare i suoi bisogno. In quell’occasione scoprii che aveva un fallo di gomma rosso da molto tempo, e che le dava piacere nei momenti di solitudine. Un’altra volta, per San Valentino, mi regalò una foto allo specchio a pecorina… dove si vedeva benissimo il suo bellissimo culo e il suo sesso con le grandi labbra. Mi scrisse sotto: Prendilo è tuo…. e da allora non feci altro che pensare a come prendermi quel culo bellissimo, mi attirava da morire e non passava giorno che non le dicessi: prima o poi me lo prendo. Non importa se sentirai ...
    ... dolore. lo voglio e basta.. e lei sorrideva…. come a dirmi.. provaci e se ci riesci.. è tuo! Era giugno, con i primi caldi chi può va al mare ma lei poteva stendersi in terrazzo al riparo da occhi indiscreti. A dir la verità mi raccontava di un vicino che sbavava per lei e che avrebbe fatto carte false per affacciarsi e vederla. Mi scrisse che stava al sole, costume rosso, e che mi pensava. Ho iniziato ad immaginarla mentre la mia mano scendeva tra le mie gambe sopra i boxer. Le chiedevo di più. Lei mi mando una foto che ritraeva la sua schiena e il suo culo con il costume infilato tutto tra le natiche. Le chiesi di più. si girò e mi mandò una foto dei suoi seni con i capezzoli eccitati, duri e protesi in avanti, segno inequivocabile che si stava eccitando. Chiesi di più. E lei mi mandò una foto con gli slip abbassati, la sua mano tra le gambe sul suo sesso depilato, una mano allargava le grandi labbra e due dita si infilavano da dietro nella vagina. Sembrava di sentirla ansimare, si toccava nervosamente, voleva solo essere riempita. Il mio pene era duro come la roccia, mi toccavo forsennatamente, la punta bagnata, la gocciolina segno inequivocabile che stavo per venire, facevo su e giù senza sosta immaginandola li da sola e magari spiata dal vicino che la vedeva così assatanata di sesso da far invidia a qualunque uomo. Mi mandò una foto finale: la mano bagnata fradicia, gli umori che le colavano sulle cosce. Le mandai una mia: allo specchio del bagno, il mio pene ancora duro che ...
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