1. Contessa la ponygirl - capitolo 3


    Data: 03/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    ... ferro da cavallo. Lo stivale spingeva il piede molto in su, solo la parte iniziale del piede toccava a terra, poi iniziava ad incurvarsi verso l’alto e non aveva tacco. Lo stivaletto, era chiuso, pieno e pesante, il tallone veniva spinto tanto in alto che Chantelle sì sentì costretta sulle punte, la pianta del suo piede toccava a terra, ma il tallone no, rimaneva sospeso nel vuoto. Lo stivaletto era alto fino al polpaccio, ma era una delle tante versioni che la puledra poteva indossare, ve ne erano di bassi, tipo gambaletto, e di alti fino alla sommità delle cosce. Miriam strinse con forza le stringhe, soprattutto quella larga alla caviglia che aveva lo scopo di tenere il piede fermo, ciò in mancanza del tacco era molto importante per evitare spiacevoli distorsioni. Il piede venne grottescamente catturato.
    
    Chantelle temette di cadere, non era abituata a quel tipo di calzature, nella sua giovane vita aveva indossato scarpe di tutti i tipi, ma sempre con un tacco, magari altissimo, ma che la sosteneva. Sheila la resse e lei riuscì a stare in piedi. A parte lo sforzo richiesto ai muscoli, in particolare quelli del polpaccio, lo stivaletto era comodo e la pianta larga assicurava un buon equilibrio, naturalmente era insolito e la futura puledra che si doveva ancora abituare, in quel momento, non lo trovava per nulla facile.
    
    Analoga operazione venne ripetuta sull’altro piede. Chantelle si sentiva molto più alta ed instabile, temeva di cadere, quelle terribili calzature ...
    ... costringendola quasi sulle punte dei piedi con tutta quella suola spessa e robusta l’avevano sollevata di almeno quindici centimetri. Quando finirono Chantelle temette ancora una volta di cadere, ma si accorse che sebbene, i suoi piedi ora fossero grottescamente catturati in quelle orribili calzature, se stava ferma, non correva veri pericoli, ma già sentiva i polpacci duri e dolenti. Con cautela provò a muoversi, ma non poteva farlo più di tanto, rimase ferma e pianse disperata. Lo sforzo di stare sulle punte le sembrò immane, in verità era molto più facile di quanto le potesse sembrare, solo che doveva imparare. Sheila le accarezzò le cosce, ora rigide anche per la postura in cui veniva costretta da quegli stivaletti. Chantelle non capì ancora una volta cosa le disse la padrona, ma Hubert tradusse per lei.
    
    – La tua padrona dice che hai delle gambe potenti e delle cosce meravigliose, dice che imparerai a correre con quegli stivali che in questo momento ti sembrano dei trampoli e che sarai molto veloce. Molto più veloce di quanto tu possa immaginare. Nei prossimi giorni imparerai a farlo. -
    
    Anche Miriam era andata via, sarebbe tornata più tardi per darle da mangiare e da bere. Ora nel capanno c’erano solo Sheila ed Hubert, oltre a Chantelle legata per il naso e per il clitoride al muro. Anche Sheila accarezzò amorevolmente Chantelle sulla schiena e sulle natiche e le sussurrò parole dolci che la fecero rabbrividire anche senza capirle. Poi Sheila appoggiò le spalle al muro, ...
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