1. Contessa la ponygirl - capitolo 3


    Data: 03/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    ... per il dolore quando l’inanellarono ai capezzoli e soprattutto al clitoride e di disperazione ed umiliazione quando le misero gli anelli alle grandi labbra e soprattutto al naso. Durò parecchio, il piccolo cinese intendeva fare un buon lavoro e non si fece distrarre né dai gemiti, né dai sussulti della schiava. Non capitava ogni giorno che gli anelli messi ad una schiava fossero d’oro, di solito erano d’acciaio. Per quel lavoro sarebbe stato pagato bene, ma era ovvio che doveva fare un buon lavoro. Chao era il migliore nella regione e ci teneva a rimanere tale. Sheila osservava morbosamente il lavoro del cinese e spesso accarezzava benevolmente la schiava sofferente, Miriam aiutava il cinese e Hubert sembrava impassibile, ma in verità era eccitato come non mai.
    
    Quando Chao terminò la sciolsero, Chantelle non si oppose, era stremata ed impaurita. Quando Miriam ancora una volta le fece indossare i guanti da puledra e le legò imperiosamente le mani dietro la schiena, lei non oppose alcuna resistenza.
    
    Chantelle vide quanto era facile immobilizzarla, ma ancora non immaginava quanto di più potevano fare. Un esempio glielo diedero immediatamente. Sheila legò l’anello del naso con un guinzaglio e la condusse verso il muro. Per un solo attimo Chantelle provò a resistere e fu terribile. La padrona legò la schiava ad un anello al muro. Le lasciò un gioco di non più di venti centimetri e Chantelle fu praticamente ridotta faccia al muro, ma non finì lì, un nuovo laccio di cuoio ...
    ... passò dentro l’anello che le pendeva dal clitoride ed anche questo fu collegato ad un gancio, più basso, al muro. Chantelle era immobilizzata.
    
    Per sua fortuna non se ne accorse prima, il ferro rovente si poggiò sulla natica destra e sfrigolò per qualche istante. Chantelle impazzita dal dolore gridò come ormai poteva fare e nonostante il dolore si dibatté impazzita. Poi convulsamente cercò di fermarsi, sentiva male al naso ed al clitoride. Il ferro era stato arroventato fuori dal capanno e Miriam l’aveva portato a Chao che l’aveva marchiata con una bella S, ora era a tutti gli effetti proprietà di Sheila. Hubert l’accarezzò sulla schiena, Chantell vibrava e sussultava, ma non osava muoversi, anzi cercava di calmarsi. Hubert l’accarezzò sulle natiche, anche lì vicino dove ancora scottava per il marchio. Poi l’uomo le disse: - Buona, buona, abbiamo quasi finito e non ci sarà più dolore. Chao è andato via. Ora devi indossare solo le tue nuove calzature e poi potrai riposare. – Chantelle non aveva idea di quanto tempo fosse passato, temette d’impazzire, ma si aggrappò a quelle parole e sperò che davvero fosse tutto finito. Era sempre immobilizzata.
    
    L’operazione fu meno semplice di quel che poteva sembrare. La sera prima Miriam aveva preso le misure a Chantelle ed ora le sue nuove calzature erano pronte. Hubert le sollevò un piede e Miriam le fece indossare uno stivaletto. Era nero ed aveva la suola molto alta e larga, infissa sotto la suola c’era una bella lamina d’acciaio: un ...
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