1. Frigida Passionis


    Data: 26/02/2018, Categorie: Erotici Racconti Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... gridò, al volo, la figlia Elvira. Poi tornò sui suoi passi, si avvicinò al padre per dargli un bacio. Gli sorrise, radiosa:
    
    – E che fai? Tu mi dai il bacio… e papà non ti dà niente, tieni! – le passò una banconota senza nemmeno guardarne il valore.
    
    – Rosà, stasera vado a cinema, ti spiace? E’ una prima, ci devo stare. – lei continuò a sfaccendare per casa, senza interesse.
    
    La moglie non finse nemmeno di lamentarsi; Corrado aveva fatto bene i suoi calcoli, lei non avrebbe mai rinunciato al solito “Burraco” del venerdì.
    
    Alle sedici, il Presidente tornò in ufficio, mandò via in anticipo Tatiana e avvisò i suoi tirapiedi che non c’era per nessuno; si fece mandar su un caffè e un brandy, cosa che capitava veramente di rado e si mise davanti al PC, giocherellando con i siti ma senza provare alcun interesse.
    
    Versò poco meno del mezzo brandy nel caffè: l’alcool riscaldato nella tazza bollente, sfumò rapido, inebriandolo già solo con l’odore. Poi, il liquido caldo si posò nel suo stomaco; venne raggiunto subito dopo dal resto del liquore, che Corrado finì con avidità. Il sangue salì al cervello e l’uomo provò la sferzata emotiva che stava cercando.
    
    Soffiò fuori l’aria dai polmoni, con forza come se fosse un gesto liberatorio, un rituale: Corrado stava cambiando. I suoi freni inibitori stavano cedendo e lui diventava un altro, almeno per quella sera.
    
    Era già eccitato, era già su di giri!
    
    Alle sette l’autista lo lasciò sotto casa; alle otto, irriconoscibile e ...
    ... vestito in maniera informale, chiamò un taxi e raggiunse la stazione del Metrò più vicina al Cinema.
    
    Da li, avvertito degli orari, ripartì col trenino e, dopo cinque tratte passate in pieno anonimato tra la folla dei pendolari, arrivò a destinazione. La gente non lo riconobbe, lui non vedeva la gente, la sua mente era lontana.
    
    Tatiana, intanto, doveva essere già arrivata all’Ambasciatori e si stava godendo il film, raccogliendo brochure e scontrini, che potevano tornare utili in caso di necessità.
    
    Corrado era un uomo previdente e Tatiana una perfetta esecutrice.
    
    – Mamma mia… e quant’è “bona”. – disse Giannino.
    
    – Oh, è spostati, ricchione, mi stai toccando, col cazzo! – L’altro ragazzino si fece un po’ più dietro. lo spazio era poco; detestava Alfredo per quel suo modo odioso di esprimersi. Veramente non amava la compagnia di nessuno di quei ragazzacci; sua mamma lo metteva sempre in guardia. Erano aggressivi, pronti alla rissa; spesso lo prendevano in giro. Lui era più piccolo ed era affascinato da quella compagnia un po’ spericolata: aveva fretta di crescere. Per il momento, doveva sopportare.
    
    Sopportare o soccombere! Per farsela solo con i soliti “amichetti” della sua età e del suo ceto, giocare con le figurine, frequentare l’Associazione… no!
    
    Se lui non fosse stato un tipo avventuroso, se non avesse avuto il fegato per frequentare anche gli “scugnizzi”, quella sera non sarebbe stato acquattato, dietro la porta sgangherata di una cantina, per spiare ...
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