1. Frigida Passionis


    Data: 26/02/2018, Categorie: Erotici Racconti Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... lei ne godeva senza capire. Veronica non parlava: era ritardata. “Ecco la parola che avevano usato” pensò il ragazzo, ricordando all’improvviso “Ritardata!”
    
    Ma a vent’anni, Veronica era una donna ed era eccitata, e pure lui nonostante avesse cinque anni di meno.
    
    Impacciato, maldestro ma reso pazzo dal desiderio, finalmente trovò la strada tra le sue grandi cosce e iniziò a spingere, forte, sempre più forte.
    
    Poi, qualcosa in lei cedette e Corrado la pentrò.
    
    Fu allora che Veronica cominciò a urlare. Spaventata e impreparata la poveretta era terrorizzata, e urlava. Urlava tanto, troppo… sempre più forte, e lui, terrorizzato a sua volta, le cominciò a stringere le dita intorno al collo: troppo, sempre più forte…
    
    Veronica tacque e non urlò più; Corrado non riuscì a fermarsi, nonostante iniziasse a rendersi conto del dramma in cui si stava cacciando, eiaculò, provando un piacere amaro e colpevole; sfogandosi nel corpo della ragazza, senza vita.
    
    – Buonasera, dottò. – Cosimo, depositò vicino al muro la Bottecchia nera e aprì la vecchia Punto, già pronta, parcheggiata presso l’ingresso.
    
    – Dottò scusate per la macchina, sapete… – Corrado lo zittì con la mano aperta, ora era calato in una dimensione tutta sua. L’uomo, presidente di un piccolo impero istituzionale, si stava perdendo nel passato, stava tornando se stesso. Agli anni della gioventù, quando ancora non era nessuno, solo un ragazzo, uno studente come tanti altri. Automaticamente la sua mente stava ...
    ... ripassando la sua vita, tutte quelle emozioni che avevano segnato per sempre il suo destino, rendendolo il protagonista, oggi, di una doppia vita.
    
    Dopo le 14, Cosimo, diventava l’indiscusso padrone dell’Ente Ospedaliero Universitario; nel pomeriggio, la struttura iniziava a languire, fino ad addormentarsi del tutto verso le 19. Dopo, restavano solo gli addetti di routine e naturalmente, il piccolo centro nevralgico dei medici di guardia, ma era lontano, a due chilometri, e non era neppure un Pronto Soccorso.
    
    Corrado guardò Cosimo con la coda dell’occhio, gli dava fastidio quella presenza, eppure era inevitabile. Non che si potesse lamentare di lui, ma non avrebbe voluto complici; nessuno che conoscesse il suo vizio segreto.
    
    Purtroppo era impossibile e, anche con Cosimo, aveva azzeccato la scelta! Ora, quell’uomo, gli doveva tutto. La sua vita era cambiata ma l’uomo aveva saputo gestire la sua fortuna; era ignorante ma acuto, un vero sicario. Adesso aveva una fedina Penale immacolata e una famiglia, serena e rispettabile, però tutti i suoi documenti e i suoi segreti, erano nelle mani di Corrado: i due erano legati a doppio filo. Un filo che non si sarebbe spezzato mai.
    
    – Dottò, perdonatemi, – disse Cosimo entrando dal retro, nell’edificio silenzioso e tetro – lo sapete, non è per niente… ma ve lo devo dire: stavolta è una cosa meravigliosa, sul bene dei figli! – lui lo zittì ancora, ma deglutì per la sete del desiderio. Adesso era pronto, quasi fuori di sé, deciso a ...
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