1. Frigida Passionis


    Data: 26/02/2018, Categorie: Erotici Racconti Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    Tatiana lo faceva “morire”: era un tipo sveglio e più napoletana dei napoletani. In due anni e aveva imparato tutto sulla vita della città, nonché del suo intricato sottobosco, persino le grandi e piccole manovre della mentalità camorristica: ormai la linfa, il sistema sanguigno della città.
    
    Andava fiero di quella donna, il suo braccio destro. L’aveva voluta, ne aveva intuito le qualità, e ne aveva fatto una vera “signora”.
    
    Certo, al suo Paese era una laureata, conosceva tre lingue, ma non sarebbe mai bastato. Tatiana lo sapeva molto bene.
    
    Oggi, la russa sarebbe stata al capezzale di qualche vecchia italiana e, per seicento euro al mese, avrebbe subito il destino, come tante altre ragazze come lei.
    
    Lui invece, con lungimiranza, ne aveva fatta la sua segretaria privata e le aveva cambiato la vita… un incontro fortuito aveva offerto a entrambi un’occasione irripetibile!
    
    Lei, ora, ben diversa dalle belve che lo circondavano, era fidata, utile, praticamente indispensabile. Il resto, tutti leccaculo che lo blandivano solo per ottenere favori e privilegi, indolenti e papponi.
    
    Naturalmente c’era anche chi lo temeva ma il dottor Corrado preferiva non volgere mai il pensiero a certi lati oscuri del suo ruolo “politico”. Non si poteva raggiungere il vertice senza compromessi; Corrado, però, era talmente potente e carismatico, che riusciva a limitare, al minimo indispensabile, qualsiasi contatto scomodo; spesso eludeva completamente certe “amicizie”, passando ...
    ... attraverso la schermatura di alcuni prelati, avidi ma compiacenti, che non temevano di “sporcarsi le mani”.
    
    L’efficiente Tatiana gli aveva già procurato il disco “pezzottato” del film che avrebbero dato, quella sera, all’Ambasciatori. Vi diede una scorsa abbastanza veloce sul suo PC, per capirne la trama e imprimersi nella mente qualche scena saliente.
    
    Il piccolo Nokia privato, irrintracciabile, vibrò: solo in due avevano quel numero. Era Cosimo:
    
    – Dottò, sono pronto, mi posso “visitare” dalle otto alle nove! Buona giornata! –
    
    – Dobbiamo deciderci per Fernando, che vuoi fare? Corrado spense la TV.
    
    – Nemmeno un telegiornale in santa pace si può vedere? Niente, tanto già avete deciso, mandalo alla Bocconi! – sbuffò. Non era d’accordo. Con tutte le amicizie, con tutte le influenze su cui poteva contare alla Federico II, avevano deciso per l’Ateneo “alla moda”! Fessi loro, madre e figlio, pensò… ma alla fine era solo un “falso” dissenso, un fievole ricordo della sua figura di padre, che si era persa, smarrita tra tante altre. Come al solito, si sarebbe occupato dei problemi (qualora ce ne fossero stati) al momento opportuno: Milano, Napoli, che differenza faceva? Appena il figlio avrebbe finito di “giocare” a fare lo studente impegnato, Corrado lo avrebbe piazzato facilmente in uno dei posti chiave della “struttura” del Paese. Vitalizio assicurato! Così il ragazzo si sarebbe tolto dai coglioni e iniziato la sua vita, con 20.000 euro al mese, amen.
    
    – Io vado a Tennis – ...
«1234...»