1. Doppio esame di maturità


    Data: 02/10/2017, Categorie: Incesti Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... bucare il camicione.
    
    A quel contatto ed a quella vista il mio cazzo non tardò a reagire evidenziando un vistoso gonfiore. Lei se ne accorse, fece un sorrisino malizioso ed esclamò:
    
    ‘Mah, non mi sembri tanto depresso ‘. ma, ora andiamo a letto ‘ immagino che sarai stanco ‘. riposati e ‘. lascia stare quei giornaletti!’
    
    Sobbalzai e arrossii. Capii che la zia aveva scoperto le mie rivistine porno nella valigia. Ma prima che abbozzassi una qualche risposta, lei mi fece una carezza, mi diede un bacio sulla guancia e mi sussurrò:
    
    ‘Certe cose consumano più dello studio ”
    
    Arrossii sentendomi scoperto e una volta in camera, per quanto fossi eccitato, resistetti all’istinto di tirarmi un segone, anche se trascorsi la notte piuttosto agitato.
    
    L’indomani mi svegliai tardi, gli zii erano già nei campi a lavorare, trovai apparecchiata in cucina la mia colazione. Passai la mattinata a gironzolare intorno alla casa, incuriosito e attratto dagli animali della stalla, in particolare dalla spaventosa proboscide di un mulo e dal poderoso didietro di una giumenta, immaginando morbosamente i loro accoppiamenti. Nemmeno lì in campagna le mie ossessioni mi abbandonavano.
    
    Ci ritrovammo con gli zii all’ora di pranzo e, subito dopo mangiato, assistetti alla replica del rito della sera prima. Zio Giacomo andò a riposarsi non senza essersi fatto accompagnare dalla zia Rachele. Sentivo benissimo ciò che le diceva e ciò che le faceva fare.
    
    ‘Dai, che aspetti?, spogliati troia. ...
    ... Non lo vedi come si è fatto tosto? No, niente pompino, ti voglio scopare oggi, anzi te lo voglio mettere in culo ”
    
    Sentivo che mia zia diceva qualcosa sottovoce, ma non distinguevo le parole. Forse faceva obiezioni, avanzava resistenze. In cuor mio mi auguravo proprio che non cedesse alle pretese di quel porco prepotente del marito. Provavo un senso di gelosia e di ripulsa al tempo stessi.
    
    Per ascoltare meglio me ne andai in camera mia e mi misi a letto cominciando a tirarmelo. E, dopo un paio di minuti di misterioso silenzio, cominciai a risentire i grugniti dello zio e le sue espressioni sempre più volgari:
    
    ‘Ti piace, maialona, il punteruolo di tuo marito, eh?… non ti lamentare, chè hai il culo sfondato come una galleria!’
    
    I gemiti e i grugniti che provenivano di là portarono la mia eccitazione alle stelle. La zia stava soddisfacendo le voglie più oscene dello zio. Mi sentivo tradito. Mi segai con foga, quasi con rabbia, sborrando alla fine in un fazzoletto e imprecando a bassissima voce:
    
    ‘Troia! troia! troiaaa!!!’
    
    Quando uscii dalla camera la zia era affaccendata in cucina. Ero ancora imbronciato e la cosa non le sfuggì:
    
    ‘Cosa c’è, Toruccio? Non hai riposato bene?’
    
    Per sipsota bofonchiai sbrigativamente:
    
    ‘No, niente. Ho un po’ di mal di testa ‘ esco a prendere un po’ d’aria’.
    
    Gironzolai per una mezz’oretta nei dintorni, poi sentii la zia che mi chiamava a gran voce e rientrai in casa.
    
    ‘Toruccio, dov’eri finito? Ti ho preparato questa bella ...
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