1. La casa delle bambole


    Data: 25/08/2021, Categorie: Etero Autore: Albatro86, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualsiasi cosa fosse glielo impedii. Le presi il polso, lo strinsi con forza impedendole di continuare ad alzarsi.
    
    “Scusami” mi limitai a risponderle, “Ma non capisco, mi confondi ed io non sono nella tua testa”.
    
    Si girò. Sembrava come delusa e con il senno di poi potrei anche comprenderla. Mi guardò, ma non c’era rimprovero o rabbia.
    
    “E’ proprio quello che ti sto offrendo, e tu non lo capisci”.
    
    Mi sentivo stupido, qualcosa oltre al sangue mancava al mio cervello per poterla comprendere e tutto lo smarrimento si concentrò nel mio sguardo che supplicava qualche spiegazione in più.
    
    Sospirò, si girò leggermente con il busto portando il ginocchio sul letto. Congiunse le mani tra le gambe e con la pazienza della maestra cercò di rispondere alle mie tacite domande.
    
    “Mi piaci, voglio fare l’amore con te, ma non ho bisogno solo di un maschio con cui farlo. Già ce l’ho. Quello che cerco è altro. Non te lo so spiegare bene. Ma voglio che mi coinvolga, che mi prenda dalla testa”
    
    Il sangue era ritornato a fluire. Lui prima di me aveva capito che ormai la situazione me l’ero giocata. Mi tirai su con le mani per mettermi seduto con le spalle al muro, di lato rispetto a Rosita, pronto a farle sputare qualcosa che aveva dentro:
    
    “E da lui non puoi averlo?”
    
    “Non è così facile come credi. Conosci una persona in un modo e ti fai conoscere per tanto tempo. Ci sono amici, altre persone coinvolte. Ti metti una maschera.”
    
    La situazione meritava molta attenzione, visto ...
    ... che le frasi della ragazza non sempre sembravano avere un nesso.
    
    “Poi un giorno ti stanchi, ma che fai? Butti tutto? No, non puoi. Però qualcosa dentro cresce. E sta lì. Lo senti. Lo senti soprattutto quando prendi il treno e sei lontano da quella vita, da quel ruolo che ti sei scelta. Ti chiudi in una stanza e sei più libera di prima. Puoi pensare, fantasticare e ritrovarti delle mani che ti frugano tutto il corpo senza che tu glielo abbia concesso. Ma non fai nulla. Ti danno la sensazione di essere un giocattolo alla sua mercé mentre ti toccano senza ritegno. Ti senti nuda, esposta. E ti piace. Quelle mani ti fanno sentire qualcosa di suo e mentre ti toccano la pelle altre dita ti s’infilano nella testa. Forse ho visto in te quello che volevo vedere io”.
    
    Ora sembrava quasi scusarsi lei. Abbassò nuovamente lo sguardo. Le ripresi il polso come avevo fatto prima, ma questa volta la tirai forte a me. Quasi mi cascò addosso. Le cercai il viso e non le diedi il tempo di sfuggirmi. La baciai. Le mani le raggiunsero il volto da un lato e dall’altro e la tenevo ferma mentre le mangiavo letteralmente le labbra. Mi piacevano troppo.
    
    La liberai solo per un secondo, il tempo di cingerla per le spalle e spingerla a stendersi sul letto tra me e il muro, come se mi mettessi d’ostacolo tra lei e il resto della stanza.
    
    “Non so se posso darti quello che vuoi. Però ci voglio provare”
    
    Allentai leggermente quell’abbraccio per lasciarle la possibilità di guadagnarsi quel minimo di ...
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