1. Una storia di altri tempi - 3


    Data: 22/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... lasciandogli appena l’agio di muoversi col bacino avanti e indietro.
    
    Antonello era ormai in una dimensione del tutto diversa, quando sentì il bisogno di rendere ancora più totalizzante il piacere che stava provando: allora si prese in mano il cazzo duro e iniziò a masturbarsi a ritmo con l’andirivieni di don Gervasio nel suo culo.
    
    Non gli ci volle molto: l’eccitazione aveva raggiunto un livello tale, che in un paio di minuti l’orgasmo gli esplose nelle palle, eiettendo ad ogni scatto dell’uccello lunghi getti di sperma, che gli allagarono il petto e la pancia.
    
    Le violente contrazioni dello sfintere sul suo spinotto sembrarono essere quello che don Gervasio stava aspettando per varcare il punto di non ritorno: con un urlo, infatti, prima si inarcò all’indietro e poi si abbatté in avanti, mentre con ritmo convulso il suo cazzo scatarrava litrate di seme nel culo devastato di Antonello.
    
    Nei minuti successivi, i due giacquero l’uno a fianco dell’altro ansimanti e quasi increduli per quanto era successo e per il piacere che ne avevano provato. Una volta tornati in sé, si baciarono a lungo.
    
    “Che facciamo, amore mio”, chiese Antonello.
    
    “Non lo so, - rispose don Gervasio – ma vedrai che tutto si sistemerà.”
    
    La mattina successiva, il duca di Altamura, primo valletto del Re, entrò di buonora nella camera reale, aprì le finestre e scostò le pesanti cortine del letto.
    
    “Buongiorno, Vostra Maestà.”, disse, facendo un leggero inchino.
    
    “Buongiorno, Altamura. Un ...
    ... giorno o l’altro vi farò tagliare la testa, se continuate a svegliarmi così presto.”
    
    “Eseguo gli ordini di Vostra Maestà.”
    
    “E vuol dire che me la faccio tagliare pure io!”, ridacchiò il Re, andando verso il catino dove si sciacquò gli occhi con la punta delle dita.
    
    “A proposito, Altamura, Monte Cappello è molto che non si vede a Corte, che fine ha fatto? Avete notizie di lui? Stanotte mi è venuto in mente…”
    
    “So che dopo la morte della moglie si è ritirato nella sua proprietà, a Monte Cappello, e… sì, Maestà, saranno almeno cinque o sei anni che non si fa vedere.”
    
    “E questo non è bello, vi pare, Altamura? Sembra quasi che non ci tenga nel dovuto apprezzamento.”
    
    “Sono convito che sia ancora afflitto per la morte della moglie, Maestà.”
    
    “Beh, comunque sia, fategli avere l’ordine di presentarsi subito a Corte, ché ho degli incarichi da affidargli.”
    
    E fu così che don Gervasio e il suo segretario, in obbedienza all’ordine del Re, si trasferirono nella Capitale, dove vissero felicemente il loro amore nell’indifferenza generale degli altri gentiluomini e delle nobildonne, le quali ultime, per la verità, tentarono a lungo di distogliere l’avvenente barone dal ricordo ancora vivo e cocente della moglie morta, ma senza ovviamente riuscirci.
    
    E a Monte Cappello? Partito don Gervasio, la faccenda perse rapidamente di interesse, fino ad essere in breve dimenticata del tutto, grazie anche al sorgere di nuovi scandali, sia pure di portata minore, per i quali nessuna ...