1. FULMI NI A CIEL SERENO


    Data: 21/08/2021, Categorie: Sensazioni Autore: berglieber, Fonte: RaccontiMilu

    ... capezzoli che ricordavano i cannelli d’un imbuto. Fu in queste condizioni che si buttò su di me per mettermi a nudo i cazzo. Non pensai nemmeno per un attimo di sottrarmi a questo imprevisto e le bastarono pochi colpi di mano per farmelo venire duro e, scostando quel suo strambo indumento, a ficcarselo dentro la sua figa più che predisposta all’introduzione pompando come un pompiere esagitato. Non so quanto andò avanti così. Mi sembrò che le bastassero pochi secondi per godere di un orgasmo mugugnato e violento all’esaurirsi del quale si ‘ricompose’ mentre il mio uccello tra i monti si ammosciava insoddisfatto sui coglioni doloranti. Tornando a valle, non mancai di farle presente che mi spettava un diritto di replica, ma la mia ‘violentatrice’ troncò subito il discorso con un secco e volgare rifiuto. In fondo me l’ero meritato, avrei dovuto afferrarla per i capelli e ficcaglierlo di forza in bocca facendomelo spompinare a dovere: son sempre stato un debole o, se preferite un idiota lento di riflessi. La cosa tuttavia un seguito ce l’ebbe, ma di tutt’altro tipo e molto spiacevole per me. Però non ha nulla a che vedere con quanto sopra.
    
    Un altro episodio anch’esso di tanti anni fa e cominciato in una palestra di roccia. Una mia collega di lavoro, molto più giovane di me, mi chiese un giorno se la portavo ad arrampicare che le sarebbe piaciuto provare. Così combinammo. Era un pomeriggio di sole e lei mi raggiungeva sorridente ad ogni sosta la sua maglietta blu umida di ...
    ... sudore che non nascondeva per nulla la forma dei suoi piccoli seni dalle punte irte e sbarazzine. Di vista la conoscevo da tempo, la vedevo sul treno che prendevamo alla stessa ora e già allora trovavo molto armoniosa la forma del suo culo sopra un paio di belle gambe snelle e ben in vista per la moda delle gonne corte. Finì come era logico finisse: abbracciati a strusciarci ed a baciarci. Avrei desiderato altro, ma lei mi disse: ‘Non adesso, tra qualche giorno” ed non mi rimase che ‘consumarmi’ nell’attesa. Fu così che giunto finalmente il momento, e non perché avessi ingannato il tempo con masturbazioni in suo onore, mi ritrovai per la prima volta in vita mia (ero poco più che quarantenne) con il cannone che non funzionava ed una conseguente silenziosa e malinconica rinuncia. Mi ci vollero altre due o tre volte per riprendere il ritmo abituale. Poi furono sere e notti piene di erotismo allo stato puro fino a che non fu lei a chiedermi garbatamente di rallentare la frequenza. Aveva tutte le ragioni, non ho un gran ricordo di quel breve periodo che ora considero vuoto di sentimento. Andò molto meglio in seguito col sesso diventato un elisir distillato da sensazioni comuni e amicizia.
    
    Rimaniamo ancora tra i monti, luoghi dove ho passato tanta parte del mio tempo. Lei, decisamente bruttina, aveva girato l’Europa ed anche un pezzo di Asia facendo l’autostop. Il suo aspetto fisico non l’aveva difesa ed aveva corso il rischio di essere violentata sulle strade della Turchia. Così ...