1. Fuochi artificiali


    Data: 14/08/2021, Categorie: Lesbo Autore: Liana1989, Fonte: Annunci69

    ... con un dito, raggiunse il buchetto del culo.
    
    Contemporaneamente fece lo stesso con la passerina.
    
    Giocherellò con le dita tormentando la clito e allo stesso tempo il fiorellino posteriore.
    
    Ad un certo punto decise di far entrare un dito, sia nella passera, che nel culo.
    
    Dalla lunghezza capì che erano i due indici
    
    Cominciò a farli andare avanti e indietro. Lentamente, molto lentamente, in perfetta sincronia.
    
    I fuochi continuavano a salire in cielo e scoppiare in mille colori.
    
    Dentro al corpo di Silvia stava per scoppiare il finimondo, in concorrenza a quello che stava succedendo nel cielo della baia.
    
    Rosy accelerò un po' il movimento delle dita.
    
    Non ci volle molto affinché il vulcano che c’era in lei, esplodesse.
    
    Arrivò l’orgasmo, urlò con tutto il fiato che avevo in gola, venne scossa da spasmi incredibile, solo grazie alle mani appoggiate e alle due dita infilate, non cadde in ginocchio.
    
    Appena riuscì a calmarsi, si rese conto di aver urlato, c’era un silenzio innaturale.
    
    “Dio mio, mi avranno sentito”
    
    “tranquilla ho fatto in modo che avessi l’orgasmo durante la scarica finale, nessuno può averti sentito con tutto quel bombardamento”
    
    “Dio mio mi sono persa la parte finale dello spettacolo”
    
    “tranquilla è stata una cosa incredibile”
    
    “a chi ti riferisci, a quello che succedeva in cielo, o a quello che mi stava succedendo?”
    
    “sue spettacoli indimenticabili, soprattutto il tuo, ne sa qualcosa la mia mano destra”
    
    Solo il quel ...
    ... momento vide che si stava leccando le dita.
    
    “grazie Rosy è stato meraviglioso”
    
    “allora merito un premio”
    
    “cosa vuoi?”
    
    “una bacio”
    
    “solo un bacio?”
    
    “si ma quel bacio”
    
    Non era stupida, aveva capito che bacio voleva.
    
    Si assicurò che nessuno potesse vederle e la baciai come desiderava, mettendo tutta la passione di cui era capace.
    
    Quando si staccarono.
    
    “dobbiamo andare, le cape mi aspettano”
    
    Rosy la prese sottobraccio.
    
    “andiamo ti presento la mia famiglia”
    
    “guarda che tuo marito lo conosco già
    
    “si, ma non i miei figli, purtroppo il loro aereo ha avuto un forte ritardo, non sono arrivati in tempo per la cena”
    
    “ah!, sono quelli che sono arrivati alle tre di notte?”
    
    “immagino di si, dai andiamo”
    
    “aspetta devo mettermi le mutandine”
    
    “assolutamente no, le tengo come pegno”
    
    “pegno e che pegno?”
    
    “non merito una ricompensa per quello che ti ho fatto provare”
    
    “certo che la meriti, immagino troveremo il sistema per farlo”
    
    “semplice”
    
    “come semplice?”
    
    “dovrai venire a riprenderle, dopo l’Epifania o meglio, dopo Los Reyes, come si festeggia qui, nella mia villa e se lo vorrai, fermarti per tutta la notte…”
    
    A quel punto si girò per guardarla bene in faccia,
    
    “Rosy, mi dispiace, non mi piacciono i cosiddetti triangoli”
    
    “ma cosa hai capito?, sarò sola, mio marito se ne va assieme ai figli, ha la sua, Bodega de Jamones, (Fabbrica di prosciutti) `e già tanto che sia rimasto qui così a lungo, credo sia merito dei figli, per ...