1. Ele


    Data: 08/08/2021, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... nella bocca di Silvia, sul suo viso, sul suo petto… Pareva che non finisse mai di eiaculare.
    
    Io invece dovetti andare in bagno a vomitare. Vomitai anche il panettone di Natale. Mi sembrò di non riuscire a smettere.
    
    Poi finalmente mi ripresi e a fatica uscii dal bagno.
    
    In tempo per vedere la mia fidanzata sollevare la testa dalle occupazioni che l’avevano tenuta intenta a leccare via ogni traccia dello sperma di Ele, alzarsi e prenderlo per mano.
    
    – Forza, mio stallone, fammi vedere che cosa sai fare in camera. – Poi mi vide e le prese un colpo.
    
    – Marco, oddio, mi ero dimenticata. Stai bene? – era nuda dalla cintola in su e le sue tette ballavano in piena vista.
    
    – Ti sembra che stia bene? Ho appena vomitato! Come puoi farmi questo a meno di tre mesi dal matrimonio!
    
    – Scusa, amore! Non volevo proprio ferirti, non l’ho fatto apposta! – intanto però non lasciava la mano di Ernesto, che, nudo, sogghignava, con la sua mostruosità che gli penzolava tra le gambe.
    
    – Dacci una mezz’ora, Marco. Poi sarò tutta per te. Facciamo un’ora, dài. Giuro che poi ti farò felice per tutta la vita. E’ che questa cosa la devo proprio fare, Marco. Non posso non farla, E’ più forte di me.
    
    Mi rivolsi a Ernesto.
    
    – Ele, non farmi questo. Non farlo. Ti prego.
    
    – Marco, non sono io che voglio scoparla. E’ lei. E’ una cosa tra voi due, io non c’entro niente.
    
    – Silvia! Che cosa stai facendo! Scoparti questo pezzo di merda è più importante del nostro matrimonio?
    
    – Non ...
    ... metterla in questo modo. Marco, scendi un momento al bar, bevi qualcosa, fai passare il tempo. Quando tornerai sarò la moglie migliore del mondo per te, farò tutto quello che vorrai.
    
    E così dicendo si affrettò verso la camera tirandosi dietro Ele per la mano. Lui ebbe il tempo di girarsi verso di me.
    
    – Non prendertela! Fai come ti dice! – mi disse rivolgendomi uno sguardo sardonico mentre io restavo allibito a guardarli senza parole. – Meglio che te ne vada. Potrebbe gridare durante gli orgasmi e non ti piacerebbe. Stai tranquillo, cercherò di non allargartela troppo. Ciao.
    
    Me ne andai davvero. Ma non al bar. Tirai fuori dal garage la mia Jaguar E type cabriolet serie 2 del 1969 e malgrado il freddo clima di febbraio abbassai la capote e presi la Milano Meda cullato dal rombo del motore 4.800 aspirato del mostro inglese, l’auto che mi dava emozioni incomparabili rispetto a qualsiasi altra macchina.
    
    Non posso certo dire di essere stato felice, ma ricordo quella notte in macchina ancora oggi come uno dei momenti più intensi della mia vita.
    
    Tornai verso le tre, pensando che Ele se ne fosse andato, ma vidi la sua macchina ancora nel parcheggio.
    
    A casa incontrai Silvia, nuda, in cucina.
    
    – Stai bene? – mi chiese.
    
    – Cosa te ne importa?
    
    – Beh, non farla tanto lunga. Non è che siamo già sposati o niente del genere. Mi è capitata l’opportunità di sperimentarne uno davvero grosso e non me la sono lasciata scappare. Certo che lui è grosso. Davvero, davvero grosso. ...
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