La svizzera - p.te 2 - Racconti Erotici

La svizzera - p.te 2

... Sto provando un certo piacere a sentirmi ricoperta della sua crema, oltre a sentirmela sul viso e sul collo, mi guardo e me la vedo sul vestito, tra le mie gambe e sulle cosce quello che rimane del mio di orgasmo, mi fa sentire come una porno star alla fine della scena, una “conferma” visiva di quanto sono stata, siamo state, due porche affamate.

Inoltre l’aria è davvero satura dei nostri orgasmi, non è che pulendomi si sentirebbe di meno l’odore.

Stiamo così per qualche minuto a parlare tranquillamente, mi racconta che per lei è stata la prima volta che ha giocato così liberamente senza essere ‘scopata culo’, dice che tra le sue conoscenze tutte vogliono ‘scopare culo’ e poi godere sul corpo, raramente sul viso e poi via, ognuno a casa sua. Dice che è quasi uno standard e che le mancava come esperienza.

Le sorrido, le dico che anche se già mi ero fatta godere sulla lingua, ancora non ero riuscita a giocare in quel modo, quasi da porno star e che anche per me, stare così sdraiate in parte l’una all’altra era una novità.

Mi scappa l’occhio sull’orologio appeso alla parete, sono abbastanza stupita quando vedo che è l’una di notte passata, la guardo tra le gambe, quella che era una bella clito dura e dritta, giace rilassata a penzoloni sul suo inguine, la prendo in mano, le scopro il glande sgonfio e glielo succhio, lo tengo in bocca e lo accarezzo con la lingua. Sta lentamente riprendendo vigore, mi piacerebbe tenerlo in bocca fino a che non è di nuovo dura e ...

... pronta, ma gliela lascio cadere di nuovo sull’inguine.

‘Sarà meglio che vada’, le dico sorridendo, ‘Si è fatto davvero tardissimo e domani ho la sveglia alle 5’.

Mi guarda quasi indispettita, ‘E mi lasci così? Me la tiri su e poi mi lasci così?’ Dice, ‘Sei davvero stronza!’

Mi sollevo, avvicino il viso al suo, ‘Si, lo so’ le rispondo, ‘Però non è finita qui’.

‘Posso sperare di rivederti ancora quindi?’ Mi chiede.

‘Ne sarei felicissima, dobbiamo finire di spiegarci tante cose, col problema della lingua ci siamo dilungate in esempi, magari possiamo vederci prima delle dieci, così che se servono ancora esempi pratici, abbiamo più tempo a disposizione’, le rispondo sorridendo.

‘Questa diversità di lingua è davvero un grosso problema in effetti’, dice. Mi piace Heidi, sta al gioco e non si lascia fregare, mi piace davvero.

Le do un bacio sulle labbra, prendo il mio perizoma, la saluto e mi dirigo verso la camera per cambiarmi mettendo la parola fine ad un incontro davvero strano, cominciato quasi a forza, non dettato dal desiderio di stare con Heidi, ma dalla voglia tutta mia di stare sui tacchi, in camera mi guardo allo specchio. Mi volto e mi piego a pecora per vedere il mio buchino allo specchio, rimane dischiuso, me lo tocco col dito, è indolenzito, ma penetrarlo non mi fa male. ‘Bene’ penso, ‘Meglio così’. Mi rivolto, il trucco sfatto, ho la guancia rigata dallo sperma di Heidi ormai secco, il top in tulle è macchiato in più punti, lo stesso la gonna in pvc, la ...