1. Assimilare il presupposto


    Data: 01/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... seguire la direzione del mio sguardo, adesso azzardo ancora di più proponendole di mostrarmi quanto &egrave affascinante per davvero slacciandosi la camicia. Lei spalanca gli occhi, al presente &egrave sguarnita, attaccabile e senza difese la ragazza, perché mi scruta incapace di rispondere, fintanto che un frammento d’amor proprio la spinge ad accogliere l’inedito duello. In quell’istante s’impone di sorridere, mi domanda che cosa voglio fare, giacché &egrave inaspettatamente passata dal ‘Lei’ al ‘Tu’. Agguanta confidenza, oppure &egrave unicamente un suo modo d’aggredire per non essere sopraffatta. Spogliati e lo vedrai le rispondo io di rimando. Attualmente &egrave al muro, riderò di lei per sempre se scapperà via, mentre si butterà nel buio accettando la proposta.
    
    Adesso s’alza, gira intorno allo scrittoio fermandosi al mio fianco, io sollevo la testa per osservarla, mente in piedi vicino a me si slaccia concitatamente i bottoni della camicia. Terminata l’incombenza lascia che sia io a spostare i lembi di tessuto che coprono la sua sfolgorante nudità, scosto la camicia che scivola nel mentre per terra. Due seni piccoli sì, ma sodi, sporgenti per il freddo o per la vergogna o, chissà, per l’inattesa eccitazione sembrano osservarmi. I capezzoli piccoli e scuri sono meravigliosi frutti da mordere, irti, in quanto affascinano. Sempre più sbalordita lei slaccia i pantaloni sfilandoseli in un gesto celere quanto intrigante. Rimane davanti a me, nuda a eccezione del ...
    ... perizoma che ricopre un piccolo ma foltissimo triangolino tra le gambe, mi chiede se deve proseguire, io le faccio cenno di no, ma le chiedo di girarsi e lasciarmi ammirare il fondoschiena. Il desiderio d’affondare tra le sue natiche burrose &egrave infinito, eppure trattengo il mio lascivo istinto limitandomi a guardare. La invito a sedersi al centro del mio scrittoio, mentre sprofondata nella mia poltrona posso placidamente ammirare un meraviglioso panorama. I suoi piedi nudi poggiati sui braccioli della poltrona, le sue gambe divaricate in corrispondenza del mio sguardo, il triangolo nero del perizoma a poca distanza dalla mia bocca.
    
    Lei ubbidisce adeguandosi, conformandosi a ogni mia richiesta, si sostiene in quella posizione innaturale con la braccia dietro la schiena, offrendomi completamente se stessa, in attesa che le rivolga una qualsiasi attenzione, invece la guardo. Il bramoso e lussurioso desiderio di toccarla &egrave diventato irrefrenabile e travolgente, lei me lo domanda, ma più forte &egrave il desiderio d’affliggerla, di farla penare. La sua bocca &egrave dischiusa, ha gli occhi dilatati, la testa &egrave reclinata di lato, per il fatto che un irrilevante quanto mai significativo movimento tra le gambe palesano annunciando il suo stato di grande eccitazione. Io mi chino tra le gambe che divarica prontamente, allo scopo d’aspirarne il suo profumo. E’ intenso, marcato e deciso, odore di donna, fragranza tipica della sua eccitazione che non riesce a nascondere, ...
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