1. Da Mamma a troia nell’arco di una notte


    Data: 12/07/2021, Categorie: Incesti Autore: giuliano, Fonte: RaccontiMilu

    ... definitivamente lasciandola disponibile e vulnerabile.
    
    La mia attenzione a quel punto si concentrò sul suo sesso, la gonna già risalita abbondantemente dalle mie manipolazioni fu arrotolata fino alla vita lasciando il suo ventre coperto solo dalle bianche mutandine e dai collant in un attimo mi liberai di questi ultimi indumenti strappandoli e lasciandola completamente nuda.
    
    Una strisciolina di peli pubici finiva dove iniziavano le grandi labbra dividendo con un solco netto e rosato l’agognato ingresso, le calde pareti del canale vaginale furono violate dalle mie dita per poi soffermarsi sul clitoride ormai turgido ed arrossato.
    
    I baci e la mia determinazione furono l’arma determinante a scardinare definitivamente le sue remore, mia madre sollevò il bacino per meglio facilitare l’ingresso della cappella dentro il suo corpo, i muscoli vaginali risucchiarono il pene fino alla radice facendole emettere un gemito di piacere e soddisfazione.
    
    Definire quello che stava accadendo un sogno era minimizzare la realtà, assaporavo il profumo di donna che emanava da ogni suo poro, mi gustavo il piacere del contatto dei nostri corpi nudi mentre il mio cazzo affondava dentro la sua pancia.
    
    La libidine aveva avuto il sopravvento sulle sue paure, facendola diventare lasciva e vogliosa.
    
    Ora era lei ad incitarmi, voleva esser presa con maggior violenza, voleva sentire la forza bruta del maschio che la possedeva la sventrava, bramava la rudezza di un rapporto sessuale cruento ...
    ... che usciva dai dogmi comuni.
    
    Dalla sua bocca uscirono frasi estranee al suo normale linguaggio, parole come ‘Rompimi, Scopami frocietto, Riempimi la pancia di sborra’ furono per me una vera sorpresa, questa sua terminologia eccitò la mia libidine a dismisura amplificando la mia performance sessuale.
    
    Mia madre in quel momento era diventata la mia puttana, la mia vacca, una troia priva d’inibizioni e di remore, mi piaceva vederla con il volto trasformato dal godimento con le mani nei capelli e gli occhi chiusi mentre m’implorava di riempirle la pancia di sborra.
    
    Quando riversai dentro il suo utero il mio seme il suo godimento raggiunse l’apice esternando la sua felicita con un abbraccio fortissimo e lanciando un urlo d’interminabile piacere.
    
    Il solo pensiero di aver posseduto la persona che mi aveva generato era motivo di totale sublimazione se poi a questo si aggiungeva il fatto che il tutto era stato completato con l’eiaculazione dentro l’utero della mia genitrice l’amalgama di queste cose rendevano magnifici ed insuperabili quegli attimi.
    
    Rimanemmo abbracciati per un tempo interminabile, ne seguirono parole dolci e coccole delicate, i nostri corpi sudati e frementi sembravano uniti da un legame invisibile, nessuno di noi due voleva allontanarsi dall’altro e quella che doveva essere una pausa di relax diventò un ulteriore spinta per un secondo accoppiamento ancora più furente e sensuale del primo. Mia mamma libera da ogni remora si concesse totalmente lasciando ...