1. 103 – L’esperienza carceraria del giovane Salvatore


    Data: 11/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... sua manina a guidare la mia, prima fuori e poi dentro ai suoi anfratti più reconditi, le mie dita scivolarono dentro una sorta di liquido sdrucciolevole e vischioso. Infilai due dita nella sua apertura, la trovai lubrificata e al tempo stesso molto stretta. Ancora la sua mano a togliermi le dita da dentro e a portarmi i polpastrelli contro il suo clitoride. Meraviglioso bottoncino sporgente e duro. Lo sfregai delicatamente per qualche minuto, poi lei si scostò da me e si avvicinò alla porta, fece girare la chiave nella toppa e appese le sue mutandine alla maniglia per celare il buco della serratura.
    
    Mentre tornava vicino a me si sfilò la maglietta e si tolse il reggiseno. Furono le tette più belle mai viste in vita mia!!! Il mio occhio confermò la prima impressione era sicuramente una quinta misura, era incredibile vedere quel seno quasi avvitato a quel corpicino filiforme e ancora acerbo. Lei camminava e le tettone non si muovevano di un millimetro. Le aureole marroncino chiaro e i capezzoli un po’ più scuri, grandi come la punta del mio dito mignolo, mi venne ancora vicina e mi prese per mano, mi fece appoggiare il sedere al letto e poi mi spinse facendomi adagiare per traverso sul letto stesso. Mi fu sopra, a cavalcioni sul mio cazzo impennato, la sua fighetta allagata per un attimo appoggiata alla mia cappella, poi la vidi arcuarsi all’indietro e lentamente la sentii calarsi sul mio membro teso. Le fui dentro fino all’elsa, lei si sollevava e si abbassava, muoveva la ...
    ... testa a destra e a sinistra, la sua bocca aperta e il respiro affannoso che ritmava i suoi movimenti. Le abbrancai le tette, non riuscivo a contenerle nelle mani, lei ora mugolava e danzava su di me con un movimento flessuoso e sensuale. Una bambina troia come una donna adulta. Si lasciò quasi cadere in avanti mentre ancora il suo bacino si muoveva penetrandosi profondamente, mi abbracciò, la sua bocca sulla mia e la lingua a scandagliarmi il palato. Ad un certo punto si sollevò ancora seduta sul mio cazzo e lasciò che le penetrasse a fondo, ebbi l’impressione che se avesse insistito ancora un po’ anche le mie palle sarebbero entrate dentro di lei. Rimase per interminabili secondi ferma, trafitta fino alla radice e poi urlò il suo piacere. Urlava e mugolava, aspirava l’aria e mi incoraggiava a scoparla ancora, disse una infinità di volte: siiiiiii. Poi si lasciò cadere contro il mio petto ansimante, la pregai di togliersi che stavo per sborrare, lei si affrettò a farlo ma la sua bocca accolse il mio glande e con la lingua lo leccò avidamente. Non si spaventò affatto quando i miei getti di lava le colpirono il palato, lei li fece scendere in gola come se niente fosse e deglutì fino all’ultima goccia.
    
    O cazzo, Valentina, ma perché hai fatto tutto questo le chiesi. Mi disse che mi voleva bene e che capiva la mia necessità di possedere una donna, dopo quasi quattro anni di carcere. Obiettai che lei era mia sorella e lei mi disse che la legge non permetteva nessuna visita a chi ...
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