1. 103 – L’esperienza carceraria del giovane Salvatore


    Data: 11/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... Era riuscito ad ottenere, vista la mia buona condotta, gli arresti domiciliari. Avrei scontato a casa mia gli ultimi sei mesi di detenzione.
    
    Quando mi sistemai a casa mia, riuscii ad ottenere da mia sorella un computer per passare il mio tempo su internet. Così tra un video porno e qualche cazzeggio su you tube o su facebook passavo il mio tempo. Un pomeriggio i miei erano fuori e in camera mia venne mia sorella. L’avevo lasciata quindicenne ed ora era una neo diciottenne. Prima aveva le tettine piccole e le forme ancora parecchio acerbe, ora le tette erano cresciute moltissimo, erano diventate all’incirca una quinta misura e le curve, distribuite nei punti salienti, riempivano armoniosamente i suoi vestiti. Rimase con me circa un ora e io ebbi modo di esaminarla per bene. La figa, erano ormai più di tre anni che non la vedevo ed avere lei, seduta di fronte a me, sul letto, con degli hot-pants inguinali e le cosce completamente nude, mi dava un certo pizzicore che mi si trasmetteva direttamente al pene. Lo sentivo crescere dentro ai miei jeans e mentre parlavo con lei mi sentivo a disagio. Così dopo molta sofferenza le dissi che volevo stare solo e lei mogia, mogia se ne andò. Ebbe appena il tempo di uscire dalla mia camera che subito io liberai il cazzo dai pantaloni e iniziai a segarmi furiosamente. Quando avevo ormai raggiunto il punto di non ritorno e stavo per sborrare, la porta della camera improvvisamente si aprì. Non feci in tempo a fare niente, non riuscii più a ...
    ... controllare l’eiaculazione, vidi Valentina ferma immobile sulla soglia, con lo sguardo fisso sul mio cazzo e sugli schizzi prepotenti che da esso ne uscivano. Le chiesi scusa, cercai in qualche modo di giustificarmi, ma lei non fece una piega. Semplicemente entrò in camera mia, si chiuse la porta alle spalle e mi venne vicina, poi, con la sua manina delicata, mi accarezzò dolcemente il viso. Io stavo lì seduto, ancora con il cazzo gocciolante fuori dai jeans e lei si chinò abbracciandomi e stringendomi forte. Avevo le sue poppe durissime contro il viso e le mie braccia che la tenevano stretta a livello natiche. La lunga astinenza dalla figa, si, forse fu quella che in pochi secondi mi fece rinascere il membro. Non mi era mai successo di venire e dopo due, forse tre minuti, averlo di nuovo duro come il marmo. Lei si sollevò la gonna, vidi le sue mutandine, erano bianche a fiorellini, del tipo che usano le bambine piccole. Mi prese la mano e me la portò fra le sue gambe, sfiorai la morbidissima pelle dell’interno cosce e il mio dito medio percorse, sopra l’impalpabile tessuto, il solco appena accennato della sua giovane fighetta. Lei si era trasformata, in quel momento non era più la ragazzina diciottenne tutta casa e chiesa, era una porcellina che mi dimostrava di avere un sacco di voglia.
    
    Le sussurrai in un soffio che era mia sorella, lei per tutta risposta si calò le mutande e la sua meravigliosa e quasi implume intimità si mostrò a me in tutto il suo splendore. Ancora la ...
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