1. 103 – L’esperienza carceraria del giovane Salvatore


    Data: 11/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... segnale che voleva significare che avrei dovuto in qualche modo ricambiare. Così la volta seguente, lui mi sborrò in bocca e io gli feci vedere il suo sperma sulla mia lingua e poi tenendo la bocca spalancata lo ingoiai tutto.
    
    Il problema che mi tormentava l’animo si stava ingigantendo di giorno in giorno. Lo facevo perché avevo desiderio di sesso e il farlo con un uomo era una specie di placebo che in qualche modo sostituiva la voglia di farlo con una femmina? Oppure, come sembrava a me, lo facevo perché ci stavo provando gusto? In parole molto povere, stavo diventando gay? Lo ero già? Inconsciamente lo ero sempre stato? Alla fine optai per una ulteriore soluzione, ero semplicemente un bisessuale e questa tendenza latente faceva da sempre parte di me. Era una soluzione che psicologicamente mi salvaguardava dall’essere gay ed evitava che io smettessi di avere rapporti con il mio compagno di cella. Così l’escalation continuò fino ad arrivare a rapporti penetrativi completi dove io lo inculavo e lui godeva come una troietta in calore. Quando inevitabilmente toccò a me soddisfare le sue voglie penetrative, gli chiesi un periodo di riflessione piuttosto lungo, durante il quale evitai persino le semplici e quasi innocenti seghe reciproche. Poi una notte, dopo quasi un mese di assoluta castità, mi infilai nel suo letto e me lo inculai. Lui alla fine mi fece girare supino, mi sollevò le gambe appoggiandosele alle spalle e mi infilò il suo cazzo nel culetto vergine. Urlai e lui ...
    ... mi tenne per un tempo interminabile la mano sulla bocca, quasi a soffocarmi, fin quando ancora lo sentii trafiggermi il culo, lacerandomi impietosamente la rosetta anale. Rimasi in quella cella con il mio amore ancora circa sette mesi, poi un giorno, una guardia entrò sorridendo e gli disse che la sua detenzione era terminata. Mi abbracciò strettamente e io ricambiai, poi se ne andò, scomparendo per sempre dalla mia vita. In carcere le cose funzionano in modo strano, ovvero, se uno è ‘accoppiato’ nessuno ti corteggia, se invece uno è ‘single’ tutti hanno diritto a fotterti. Me ne accorsi, il primo giorno in cui feci la doccia da solo. L’amico Obelisco, mi venne vicino e mi toccò il culo, vidi quella proboscide gigantesca e quei coglioni mostruosi e questa volta senza più remore, gli impugnai il cazzo che immediatamente si raddrizzò mostrandosi in tutta la sua espansione. Il gigante mi appoggiò la mano sul capo e mi spinse giù, mi trovai inginocchiato sulle piastrelle delle docce e lui che mi colpiva sul viso con quell’enorme batacchio. Provai a prenderglielo in bocca ma non ci riuscii e lui continuò a colpirmi sulla bocca fin quando una marea di sperma mi inondò il volto ricoprendomelo completamente. Giuro che non avevo mai visto in vita mia, nemmeno nei video porno, uscire da un cazzo così tanta sborra tutta assieme. Fu il primo e l’unico incontro con ‘ Mister Obelisco’ . Dopo circa un mese di solitudine in parlatorio incontrai il mio avvocato che mi diede la buona novella. ...
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