1. 103 – L’esperienza carceraria del giovane Salvatore


    Data: 11/07/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... gridare. Non intervenne nessuno. Per fortuna, un secondino, l’unico che assisteva alle operazioni, si accorse di quanto stava succedendo e venne in mio aiuto. Nel pomeriggio fui trasferito ed al mio posto entrò un vecchio con la barba bianca, mi dissero che era un boss mafioso e che non aveva paura di nessuno. Io fui rinchiuso in una cella con un ragazzo che aveva ventun’anni. Era stato incarcerato per una rapina, ne fui sollevato, non avrebbe più cercato di violentarmi. Per tastare il terreno le chiesi se fuori aveva la fidanzata e lui mi fece vedere una sua foto. Veramente una bella figa, in costume da bagno al mare assieme a lui.
    
    Il tempo passava e io tristemente contavo i giorni che invece sembravano non trascorrere mai.
    
    Un giorno, Ottavio, così si chiamava il mio coinquilino, mi chiese se mi dava fastidio se lui si fosse fatto una sega. Gli dissi di no e anche che anch’io non sapevo come fare per scaricare un po’ di voglia che avevo addosso. Lui mi propose di scambiarci il favore, lui la faceva a me e io a lui.
    
    Rimasi per un paio di giorni dubbioso, poi lui spazientito mi domandò se avevo deciso e io gli dissi che per me andava bene. Aspettammo la notte e quando tutte le luci si spensero e avvenne l’ultimo controllo da parte dei secondini, ci sedemmo sul letto suo e ci denudammo la parte inferiore del corpo. Lui me lo prese in mano e mi segò, fin quando i miei zampilli fuoriuscirono dal meato andando a sporcare il pavimento. Per la prima volta io impugnai un ...
    ... cazzo che non era il mio e lo masturbai. Ottavio fu velocissimo e sborrò dopo un paio di minuti al massimo. Schizzi lunghi e densi si spiaccicarono anch’essi sul pavimento della cella. Queste seghe rappresentarono per me l’inizio dei rapporti omosessuali, che io dentro di me giustificavo con la carcerazione che ci impediva di avere normali rapporti con l’altro sesso. Furono quindici giorni di seghe ma poi il mio amico Ottavio mi chiese se volevo provare un pompino, me lo feci fare e lui alla fine sputò tutto il mio seme per terra. In quella occasione lui, mentre mi spompinava il cazzo, si masturbava il suo e così in pratica lui sborrò alcuni istanti prima che io eiaculassi. Non mi chiese di contraccambiare e per qualche giorno lui si accontentò di fare i pompini a me. Per un buon mese la cosa funzionò in quel modo, ma poi un giorno superò forse l’imbarazzo e mi chiese se glielo potevo fare io. Gli dissi di si ma solo se mi prometteva di non venirmi in bocca. Questa richiesta fu un arma a doppio taglio, perché da quel momento a sua volta mi proibì di sborrargli in bocca. Così una volta, sentii che stava per arrivare e mi sforzai di tenermelo in bocca e lui mi erutto nel cavo orale un fiume di sperma caldo. La legge del contraccambio funzionò e da lì in poi entrambi ci venivamo tranquillamente in bocca. Una di queste volte lui spalancò la bocca e mi fece vedere che sulla lingua teneva un piccolo rigagnolo di sperma mio, quindi buttò la testa all’indietro e lo ingoiò. Fu un tacito ...
«1234...»