1. Chi mi ha rubato le…


    Data: 29/06/2021, Categorie: Autoerotismo Erotici Racconti Sensazioni Autore: Valery92, Fonte: RaccontiMilu

    ... annusarlo.
    
    Dal verso che ha fatto si deve essere accorta che è sperma.
    
    Meno male che dall’altro lato della palazzina c’è un altro ragazzo e che i due si conoscono, magari la colpa la prenderà lui.
    
    Ridacchio al pensiero mentre vado a stendermi nella mia camera, consapevole che fra me e lei c’è solo una parete di cemento visto che le camere sono attaccate.
    
    Vorrei dormire quando.. La sento gemere, la sento masturbarsi.
    
    – Dio.. – mormoro, il mio cazzo durissimo di nuovo fra le dita.
    
    Fino a venire di nuovo.
    
    Ho il fiatone, e la voglia di lei ancora nell’anima.
    
    Prima di uscire di casa, getto un’occhiata distratta dalla porta finestra che da sul terrazzino nel retro del condominio. Le mutandine sono ancora lì dove le ho stese poco fa. Nessun alito di vento minaccia di farle cadere. Ottimo.
    
    Ovviamente non posso sentirne l’odore; ma al solo vederle lo posso immaginare visto quello che ho combinato poco fa. Da dietro il vetro mi sembra tutto così distante. Sono trascorsi appena venti minuti dalla mia vergognosissima masturbazione sfrenata.
    
    Al solo pensarci adesso mi chiedo come sono messa. Mi sento pure colpevole. Cavolo; ma quel maniaco doveva proprio passare dal mio appartamento ad incasinarmi la vita?
    
    Continuo a divagare con la mente in ogni direzione; ma si tratta solo di una scusa. La verità è che mi è piaciuto e sono ossessionata da come potrà evolversi tutta la storia. Sono come spaccata in due; ma la mia scelta è proprio lì di ...
    ... fuori.
    
    Potrei riportare in casa le mutandine e far cadere tutta la faccenda nel dimenticatoio; ma qualcosa mi trattiene.
    
    Chissà quanto passa? Forse si sta facendo tardi. Alla fine decido. Le mutandine rimangono lì di fuori, la mia mossa è fatta, ora tocca allo sconosciuto.
    
    Esco di casa per andare al bar dove lavoro. Di fuori il cielo è limpido; splende già il sole e fa veramente caldo. Si prospetta un’altra giornata afosa; che peccato.
    
    Tra un avventore ed un altro; non posso fare a meno di pensare alle mie mutandine solitarie appese nel terrazzino. E’ la mia fissa per tutto il tempo che trascorro al bar. Pulisco una tazzina e penso che forse avrei dovuto sciacquarle prima di appenderle. Servo un grappino e immagino qualcuno che scavalca la ringhiera del terrazzino. Tutte fantasie di quel tipo. Chissà se qualcuno degli avventori si accorge del mio sguardo distratto e lontano?
    
    Quando si fanno le due del pomeriggio e finalmente posso staccare, la mia fantasia ha lavorato sfrenata tutto il giorno. E’ stata veramente una giornata stancante. Roba da avere quasi il fiatone per la fatica; quella mentale intendo.
    
    Di solito mi fermo sempre cinque minuti in più al lavoro per finire di riporre tutti gli attrezzi e connessi in modo ordinato; ma oggi esco puntuale. Appena la lancetta dei minuti dell’orologio del bar raggiunge le dodici, saluto l’altra mia collega che mi ha dato il cambio ed esco di corsa.
    
    Arrivata finalmente all’appartamento estivo, il cuore palpita. Tiro su la ...
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