1. Chi mi ha rubato le…


    Data: 29/06/2021, Categorie: Autoerotismo Erotici Racconti Sensazioni Autore: Valery92, Fonte: RaccontiMilu

    ... addice ed un po’ perché ho avuto davvero poche occasioni per incontrarla.
    
    Oggi sto prendendo il sole in tutta tranquillità, con al mio fianco una bottiglietta ghiacciata di Gordon platinum (non la prima, lo ammetto), mentre la guardo uscire fuori per raccogliere dei panni.
    
    Sembra non essersi accorta di me, come un gatto so benissimo essere silenzioso e non farmi notare (e le fioriere aiutano molto a celarsi agli occhi d’altri, sopratutto se sono impegnati e non prestano attenzione a chi si sdraia oltre le piante), e nascosto dietro un paio di occhiali scuri la seguo mentre si assicura che il bucato si sia ormai asciugato.
    
    Peccato si sia distratta e che una folata, più forte delle altre, abbia fatto volare via un paio di mutandine dal mio lato del terrazzo e che lei non l’ha notato.
    
    Accidenti, volevo provare ad attaccare bottone ma così che figura ci faccio?
    
    ”Ehi, ciao! Vivo qui da un anno e qualcosa, eccoti le tue mutandine.. Ma non le ho rubate, casualmente me le ha portate il vento!”
    
    Rifletto, è uno scambio di battute degno di un film porno americano degli anni ’80.. Meglio stare zitto e dedicarsi alla tanatosi, le farò trovare le mutandine dal suo lato del terrazzino e troverò un’altra occasione per scambiarci due parole (il tempo non manca a nessuno dei due, siamo giovani).
    
    La continuo a guardare affaccendarsi per ritrovarle, anche a distanza di molti minuti quando compare vestita di un bel vestito scuro sempre alla ricerca dell’indumento ...
    ... smarrito.
    
    Potrei fingere di svegliarmi e far finta di ritrovarle di colpo e, con voce fintamente impastata e bassa, dirle che sono cadute dal lato del terrazzo del suo sconosciuto vicino.
    
    Ma quel suo cercarle in quel modo mi suggerisce che.. Probabilmente non ne ha un paio di ricambio, essendo questa solo una casa per le vacanze, e che sarà costretta ad uscire senza.
    
    La tanatosi continua, finché non sento il portone sbattere e la noto camminare per la strada verso la sua macchina.
    
    Dio, che bel modo di camminare.
    
    Quando torno a casa è mattina ormai, ho esagerato con la sangria al pub cubano dove sono solito andare ed oltre al sole mi accompagna uno spiacevole mal di testa.
    
    Eppure, incredibilmente, il sonno è un assente ingiustificato.
    
    Salgo e torno sul terrazzo, a far prendere un po’ d’aria la camicia azzurra che ho indossato la sera prima e per godermi quel piacevole tepore di sole estivo nelle prime ore del giorno.
    
    Sul mio sdraio ancora le sue mutandine.. Sarà l’alcool o sarà che quando voglio sono un istintivo, poco avvezzo alla riflessione, ma decido di scavalcare (rischiando anche di cadere goffamente di sotto, giusto per non passare per un macho d’azione) e stenderle di nuovo dal suo lato.
    
    Sto anche per farlo quando l’intravedo sdraiata ed assopita, il vestito slacciato e le gambe semichiuse che ogni tanto si muovono in un gioco di nascondere e non nascondere ciò che sta al di sotto della gonna corta.
    
    – Cazzo.. – mi lascio sfuggire a mezza voce, perché ...
«12...456...10»