1. Piccole storie perverse


    Data: 16/06/2021, Categorie: Autoerotismo Lesbo Sensazioni Autore: Melagrana_di_Ade, Fonte: RaccontiMilu

    ... orgasmi successivi, come se il primo non fosse stato abbastanza appagante.
    
    Mi guardo allo specchio, mi lavo le mani. E’ ora di tornare al lavoro.
    
    Ore 21 circa.
    
    La tv offre il solito triste spettacolo di programmi trash e repliche di repliche.
    
    Cambio pigramente canale dall’uno all’altro senza soffermarmi, mentre la noia mi assale insieme al caldo soffocante di questa sera di luglio.
    
    Lui &egrave al computer, in fondo alla stanza, io sul divano in canotta e slip, la divisa casalinga anti afa.
    
    Mentre una mano pigia sui tasti del telecomando, l’altra pigramente accarezza un capezzolo da sopra la maglietta.
    
    Non si può dire che ne abbia veramente voglia, ma &egrave come se la mia mano vivesse una vita propria. Tanto per rianimare la serata.
    
    Sotto il tocco esperto delle mie dita, il capezzolo diventa insolitamente duro e appuntito e la cosa mi eccita, senza una vera motivazione.
    
    Forse &egrave la consistenza stessa, la sua forma prorompente, il fatto che sia così sensibile alle mie dita, ma sento quella piacevole sensazione di calore al basso ventre, segno di un’incipiente eccitazione.
    
    Mi sistemo meglio sul divano, in modo che lui non veda quello che sto combinando protetta dalla sponda.
    
    Abbasso la spallina della canotta e il seno esce fuori arzillo, con le punte ben erette. Con i polpastrelli stimolo i capezzoli, li titillo, li tiro leggermente. Diventano ancora più duri e appuntiti, sono davvero belli da vedere. Sono sicura che se lui mi vedesse mi ...
    ... salterebbe addosso. Ma ho voglia di un fugace, pericoloso, piacere solitario, proprio alle sue spalle.
    
    La mano scende nelle mutandine, costatando che la situazione &egrave già bagnata.
    
    Le scosto di lato e mentre con la sinistra mi tormenta un capezzolo, con la destra comincio a massaggiarmi le grandi labbra e a dare colpetti al clitoride, già molto sensibile. Raccolgo un po’ di umori e li faccio scorrere all’interno, inumidisco il clitoride.
    
    La parte migliore &egrave quando il ventilatore girando colpisce con il suo getto d’aria il mio sesso scoperto e bagnato, rinfrescandolo ed eccitandolo. Non mi sono ancora masturbata sul serio che potrei già venire.
    
    Un dito viene ingoiato dalla mia vagina bagnata. Trattengo a stento un sospiro, mentre con il palmo premo sul clitoride. E poi un secondo sparisce, mentre comincio un lento dentro fuori a gambe serrate, per nascondere la mia piccola perversione serale.
    
    I capezzoli sono quasi doloranti dal tanto che li sto stimolando, sono sempre più gonfi e rossi.
    
    Alzo il volume della tv, per nascondere eventuali sospiri sospetti e poi mi concentro sul mio bottoncino preferito, ormai inondato dai miei abbondanti umori. Comincio un rapido movimento circolare, inizialmente non troppo veloce. Ogni tanto entro ed esco rapidamente dal mio sesso, premendo verso la parete, spingendo verso il monte di venere, per poi uscire con le dita bagnate e tornare sul clitoride.
    
    Non manca molto.
    
    Allargo le gambe e ci do dentro aumentando ...
«1234...»