1. EST-CE QUE TU M’AIMES?


    Data: 12/06/2021, Categorie: Etero Autore: cucciolo56, Fonte: RaccontiMilu

    ... con la coda dell’occhio, seduta su una panchetta, entrando nell’agenzia, ma non mi ero soffermato su di lei più di tanto perché proprio in quel momento il sudore che mi si gelava sulla camicia mi aveva regalato un brivido e un paio di starnuti.
    
    Ma ammetto che mi fermai a parlare con lei in quel freddo solo perché era una bella fica. O meglio, la promessa di una bella fica: i capelli castano scuri le coprivano metà volto, i ray-ban a goccia, specchiati, impedivano di vedere gli occhi. Tutto il resto però sembrava grazioso.
    
    Mi spiegò che era alla caccia, il prima possibile, di un biglietto per Roma e che le avevano detto di attendere nel caso in cui sul mio volo, il primo disponibile, fosse rimasto qualche posto libero.
    
    Prima che entrassi io ce n’erano due.
    
    Il che spiegava la domanda.
    
    – Sì, viaggio da solo. Tu anche, immagino.
    
    – Sì, anche io. Sei italiano?
    
    – Di Roma ‘ risposi.
    
    – Strano, pensavo che voi italiani parlaste il francese. Oltre l’italiano, naturalmente.
    
    – Perché? ‘ le chiesi.
    
    – Perché per voi dovrebbe essere più facile, no?
    
    – Boh, no, non credo. Soprattutto se devo parlarlo con una francese, mi mette in soggezione.
    
    Appresi allora che Nathalie non era francese, ma canadese. Di Montreal. E ciò a sua volta spiegava la domanda in francese e l’inglese privo di inflessioni alla ispettore Clouseau.
    
    Le chiesi perché non avesse prenotato prima l’aereo per Roma e lei mi raccontò la sua storia, che aveva qualche punto di contatto con la ...
    ... mia.
    
    Era arrivata in Tunisia con un’amica. Ma quest’ultima si era innamorata di un ragazzo tedesco conosciuto dopo qualche giorno proprio lì, ad Hammamet.
    
    E a lei tutto andava di fare tranne quello che noi chiameremmo il reggimoccolo. Ragion per cui si erano salutate, la sua amica era partita alla volta del sud con il suo nuovo amore teutonico e lei aveva deciso di dirottare il resto della sua vacanza sull’Italia.
    
    Le proposi di farle compagnia mentre aspettava. Non che avessi mire particolari, ma mi piaceva. E poi erano diversi giorni che non parlavo con nessuno.
    
    Lei si alzò in piedi e mi tese la mano.
    
    – Il mio nome è Nathalie.
    
    – Il mio Roberto ‘ risposi stringendola.
    
    Era una mano minuta, lei in realtà lo era meno. Non che fosse grossa, o alta. Aveva una corporatura normale, tendente all’esile. Un po’ bassina, almeno al mio cospetto. Anche se da quel punto di vista sono io che sono oversize.
    
    Sotto l’ampia camicia bianca il disegno del seno era indefinibile, invece i jeans che le fasciavano le gambe restituivano l’immagine di un bacino perfetto e di due cosce magre.
    
    Nell’impossibilità di vedere gli occhi, però, ciò che risaltava di più era il sorriso. Luminoso, con un allineamento dei denti da manuale di odontoiatria.
    
    Fu quel sorriso a rendermela, immediatamente, simpatica.
    
    L’impiegato al terminale chiamò ‘mademoiselle?’ facendo segno con il pollice in alto.
    
    Nathalie rivolse anche a lui il suo sorriso e si diresse verso il bancone per ritirare ...
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