1. La coppia


    Data: 11/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: MastroBaphomet, Fonte: RaccontiMilu

    ... attiva in ciò che avevo in mente. Mi sollevai, quindi, e presi il guinzaglio, agganciandolo al collare di Valeria, e la condussi carponi fino ai piedi del letto, lasciandola lì in attesa. Slegai Matteo, e feci mettere anche lui a quattro zampe. Dopodich&egrave raccolsi i miei boxer, li rigirai di modo che l’interno diventasse esterno, me li passai su pene e testicoli e li appallottolai.
    
    – Apri la bocca
    
    Matteo titubò, poi ubbidì. Gli cacciai quella palla di tessuto in bocca, avendo cura che la parte che più era stata a contatto coi miei genitali poggiasse sulla sua lingua, e gli dissi di non farli cadere. Annuì con un movimento del capo. Presi poi la benda che avevo usato in precedenza, e di nuovo gliela misi sugli occhi. Recuperai infine uno dei due pestelli di plastica, passai dietro di lui e mi feci coraggio. La cosa non mi eccitava, ma lo sguardo di Valeria era sufficientemente appagante: dopo aver messo un po’ di gel lubrificante sulla punta del plug improvvisato, lo appoggiai sul suo sfintere. E spinsi. Trattandosi di un maschio, non mi venne spontaneo essere delicato. Non era mio scopo quello di provocare sensazioni piacevoli. Bruscamente, infilai il pestello. Matteo incassò il colpo oscillando sulle ginocchia ed emettendo un mugolio soffocato dal bavaglio, e poi rimase fermo. Passai ad un tipo di tormento diverso, in aggiunta a quello fisico:
    
    – Ora, Matteo, te ne starai qua immobile, senza vedere, mentre Valeria si prenderà cura di me. Se farai il bravo, ti ...
    ... diremo cosa succede. Ma tu non devi assolutamente muoverti, capito?
    
    Fece di si con la testa. Gli diedi una pacca su un fianco, come ad un cane. Ed andai a distendermi sul letto, dopo aver preso l’estremità del guinzaglio legato al collo di Valeria. E le dissi cosa volevo che facesse, di modo che anche lui sentisse. Comodamente sdraiato, tenendo il guinzaglio in una mano, la feci salire dai piedi del letto e le ordinai di leccarmi, a partire dai piedi. Da brava, fece come le avevo detto. La sua lingua mi stuzzicò la pianta dei piedi, prima l’uno e poi l’altro, per poi passare alle dita, ed al collo del piede. Con un leggero strattone al guinzaglio la feci risalire lungo le mie gambe, con calma. Teneva gli occhi socchiusi e la testa bassa, i suoi capelli ancora umidi mi ricadevano sulla pelle, solleticandomi. Altro strattone, e mi stava leccando le cosce. Tirai di nuovo, e la sua lingua prese ad accarezzarmi lo scroto, e poi il membro. Sottolineai la sua attività con un mugolio di piacere, più che altro per assicurarmi che Matteo capisse…o almeno, gli venisse un dubbio. Già, perch&egrave volevo che immaginasse, intuisse cosa stava succedendo, senza averne la certezza. Non rimasi insensibile ai tocchi della sua lingua, e ben presto il mio pene raggiunse un’erezione soddisfacente perch&egrave lei potesse smettere di leccarlo e passare ad altro. Mi guardò, come a sincerarsi che fosse quello che volevo, ed al mio cenno di assenso, ingoiò il mio membro, deliziandomi con un lento ...
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