1. La prima figa


    Data: 07/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: NENE_MALO, Fonte: Annunci69

    Era una calda serata di fine luglio ed io avevo poco meno di 15 anni. Spensierato come una pasqua girai tutta la sera per il centro della piccola cittadina in cui vivevo da sempre. Talaltro, quella volta non avevo nemmeno molta voglia di uscire; ma starmene rinchiuso in casa a masturbarmi con le foto delle mie compagne di scuola che spesso scattavo a loro insaputa, mi diede quasi un senso di monotonia sessuale. Ovviamente… qualche mezza scopatina me l’ ero già fatta, ma a quell’ età le ragazzine sono troppo appiccicose: basta che ti facciano sentire anche una sola volta l’ odore della fighetta e si lascino palpeggiare per qualche minuto, che non te le togli più di dosso; mentre le seghe fatte in casa, almeno ti lasciano il tempo di respirare.
    
    La città di notte era davvero bella e in quel periodo dell’ anno organizzavano molte manifestazioni
    
    all’ aperto. Potevo ascoltare della buona e della cattiva musica a mio piacimento… incontrare qualche amico o qualcuno che mi stava sulle palle e scambiare in ogni caso quattro chiacchiere; ma soprattutto potevo sbavare come un porco dietro alle ragazze un po più grandicelle di me che affollavano le strade. Sembrava quasi che gareggiassero a fine di portare la gonna più corta per far rizzare nel più breve tempo possibile i poveri uccelli dei coetanei che stressati le giravano intorno. Come arbitro neutrale, considerato ancora troppo piccolo e inesperto per certe cose, non potevo che limitarmi a radiografarle fino all’ ultimo pelo ...
    ... che si intravedeva dalle microscopiche mutandine di cotone. Cazzo! Si trattava proprio di una sfida all’ ultimo centimetro di stoffa! Anche spremendo la fantasia, rimaneva veramente poco da immaginare: e poi l’ immaginazione finiva sempre stritolata dalle labbra vaginali di quelle maledette troiette che quasi mai si facevano inzuppare da un ragazzo più giovane di loro. Quando poi si sedevano su una panchina e spudoratamente mi spalancavano le gambe in faccia, cominciavo a sudare freddo; la pressione saliva alle stelle, e tenere il piccolo uccello in gabbia diventava un’ impresa davvero impossibile. Così… arrapato come una lucertola mi rimettevo alla ricerca di capezzoli che quasi uscivano fuori dalle magliette appositamente slargate… culi che si plasmavano al più piccolo movimento tellurico, ed esili ventri scoperti al punto giusto da far resuscitare persino i morti più incalliti. Non appena individuavo una preda che aveva perso gli slip ancora prima di uscire di casa, mi avvicinavo e approfittando della mia ingenua apparenza, facendo finta di niente, accennavo a qualche leggera toccatina qua e la.
    
    Estasiato dall’ inconfondibile odore di figa fresca, chiudevo gli occhi e immaginavo di fottermela li.. in piedi senza nemmeno sapere che faccia avesse. Sognavo di alzarle di un soffio la gonna, e ficcarglielo in mezzo alle cosce, nascosto dalla massa di gente concentrata ad ascoltare il concerto. In effetti… nessuno poteva dubitare di un innocente ragazzino che sperduto s’ ...
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