1. Nascerà una stella


    Data: 02/05/2021, Categorie: Lesbo Autore: Valery92, Fonte: RaccontiMilu

    La gente passeggiava indaffarata tutta intenta nei propri affari.
    
    Li potevo vedere bene mentre sorseggiavo pigramente il mio caffè. Giocavo con il cucchiaino mentre mescolavo dello zucchero che nemmeno avevo versato. Non era tanto importante lo zucchero. Era importante il gesto. Non avevo dormito bene durante la notte, ma quel gesto lento e ripetitivo mi aiutava a risvegliarmi.
    
    Ancora assopita osservavo i passanti dietro la vetrina del bar dove stavo facendo colazione. Ero seduta piuttosto in bilico su uno sgabello alto. Ero anche appoggiata ad un tavolino di fronte alla vetrina.
    
    C’era anche un quotidiano, ma lo stavo sfogliando piuttosto che leggerlo; tanto c’erano le solite cattive notizie. Magari forse cambiavano i titoli, ma la sostanza invece no. Meno male che il caffè, anche se ha lo stesso sapore tutte le mattine, è sempre bene accetto.
    
    – Chissà cosa stavano facendo quelle persone? – Mi domandai tra me e me. Non riuscivo proprio a concepire come potessero essere così attive e sveglie mentre io ancora ero mezza addormentata.
    
    In fondo erano solo le dieci del mattino. Avevo tutto il diritto di essere ancora assopita.
    
    Tutta la mia (poca) attenzione era rivolta al marciapiede e a tutte le persone che lo percorrevano. Non facevo attenzione, invece, al bar dove mi trovavo. Era piuttosto deserto e tranquillo; pochi avventori, forse un televisore acceso dall’altra parte del locale.
    
    Ero così presa da quello che c’era fuori e dal profumo del mio caffè che ...
    ... quasi non notai la persona che mi si sedette a fianco. Era sicuramente un uomo. Lo guardai appena con la coda dell’occhio giusto per essere sicura che non avesse qualcosa di particolare come un uncino al posto della mano, o la capigliatura alla moicana e poi tornai ai fatti miei.
    
    Mentalmente sbuffai. Sicuramente mi avrebbe chiesto se poteva prendere il giornale che avevo.
    
    – Uffa. – Non avevo per niente voglia di rispondergli: – Sì certo. ‘ e magari sfoggiare un piccolo sorriso come vogliono le buone maniere. Volevo starmene lì seduta per i prossimi dieci minuti nel più assoluto isolamento.
    
    Per fortuna non mi domandò nulla. Fui grata di questo e continuai a crogiolarmi nella mia pigrizia.
    
    Qualche minuto dopo sentì un lieve tocco caldo sulla gamba, appena sopra il ginocchio destro. Quando intuì la fonte di quel tocco sobbalzai. L’uomo a fianco a me aveva poggiato la sua mano sulla mia gamba. Improvvisamente non ero più assopita. Il cuore prese a battermi all’impazzata. Ero così sorpresa di quella sfrontatezza che non reagì subito.
    
    L’uomo continuò la sua opera e continuò ad accarezzarmi sopra al ginocchio. Sentivo il cado palmo della sua mano sulla mia pelle nuda. Era delicato e non aveva fretta. Nel frattempo il cucchiaino aveva smesso di girare nella tazzina del caffè e mi ero come ipnotizzata guardando un certo punto della strada di fronte a me.
    
    Mi piaceva quel tocco gentile, ma quello non era il luogo giusto. Mi stava montando un po’ di panico. Se non potevo ...
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