1. In vino veritas


    Data: 18/04/2021, Categorie: Etero Autore: Hollywood, Fonte: RaccontiMilu

    ... I suoi liquidi vaginali, ormai copiosi, furono un ottimo lubrificante per il mio ditino che voleva prepara la strada a qualcosa di più grande.
    
    Camelia si lasciò fare ma quando le chiesi di cambiare posizione e mettersi a pecorina, in realtà con il desiderio primo di scoparla in figa, mi guardo con l’aria di chi vorrebbe dire no ma sa che non può farlo. Lei era convinta volessi scoparle subito il culo, cosa che avrei voluto fare dopo, ma siccome avevo capito il malinteso le dissi “stai tranquilla, non ha mai uccisa nessuna”.
    
    Mi sorrise dicendomi che un cazzo così da quella parte non ci era mai passato, allora, con fare rassicurante le appoggiai la testa al cuscino, allargai bene le sue gambe e mi misi a leccarla alternando figa e culo. Delirante da alcool le chiesi prima di allargarsi bene le natiche e poi di sgrillettarsi mentre la mia lingua indugiava nel suo buchino più segreto. Vederla col culo all’aria mentre le sue dita giravano vorticosamente sul suo clitoride fu una visione idilliaca ed i suoi mugugni di contorno erano la giusta colonna sonora. Dopo qualche minuto, con fare insofferente mi disse “entrami dentro”. Allora, senza tanta compassione, riaffondai il mio cazzo in quella fighetta liscia mentre le mie mani le bloccavano i fianchi per dare ancora più profondità. Mi sentivo un cane, la posizione era quella e lei era li, bloccata, con un cazzo piantato dentro.
    
    Un paio di volte affondai troppo e alcune fitte la costrinsero a bloccarsi. Però io ormai ero ...
    ... andato e l’alcool aveva tolto ogni freno.
    
    Estrassi il mio cazzo da la dentro ed inizia a passarlo tra le sue chiappe sode e divaricate. L’obiettivo era visibile senza grosse difficoltà ed iniziai ad avvicinare la mia punta sempre di più fintanto che fu lei stessa a dirmi di spingere nel momento in cui le due parti furono perfettamente allineate.
    
    Prendersi quel culo, una volta che la punta fu dentro e vittima del risucchio naturale fu facile e Camelia seppe gestirlo molto bene. Dopo una partenza lenta prese coraggio e, come per la sua figa, non cedette un centimetro. Era evidente che le piaceva essere riempita. Inculcare una donna che non ha una passione dichiarata per il sesso anale &egrave per me una cosa bellissima in quanto capisci che l’hai piegata e che ti stai prendendo la sua anima.
    
    Il suo culo fu mio per almeno venti minuti durante i quali la foga mi spinse a prenderla per i capelli ed a incularla con più veemenza quando il suo buchino si era abituato. Durante quella inculata capii molto di lei, del suo desiderio di essere portata quasi al dolore per godere. Non disse mai una parola, nemmeno quando, quasi di proposito, spinsi forte nel suo culo. Le sua mani e le sue unghie strette sul divano dicevano tutto di lei ma non la sua bocca. In quel momento stavo castigando una mogliettina in calore piuttosto che scoparmi una trovatella. Quando vidi che sopportava la base abbastanza tozza del mio cazzo capii che ormai anche il suo bel di dietro era stavo usato a dovere. ...