1. In vino veritas


    Data: 18/04/2021, Categorie: Etero Autore: Hollywood, Fonte: RaccontiMilu

    ... amplificare tutto il resto. Mi vide, mi bacio e mi disse subito “sono ancora ubriaca, approfittane!”.
    
    Salimmo le scale tra un bacio e l’altro ed, una volta in salotto, iniziarono le danze.
    
    La mia polo ed i miei jeans finirono da qualche parte, scaraventati via da lei che pareva indemoniata. Mi sedette sul divano e si mise a cavalcioni su di me strusciando il suo intimo nero e sottile contro il mio cazzo che ormai sbucava dai boxer. Si tolse la vestaglia con un movimento rabbioso e pochi attimi dopo si tolse anche il reggiseno. La sua seconda era bella, soda, disegnata benissimo. Era un seno giusto per quel corpo da ape.
    
    Non appena l’assenza della vestaglia le consentì libertà di movimento prese a baciarmi sul collo per poi scendere rapidamente verso la mia cappella ormai scoperta e pulsante. Mi abbassò i boxer quel tanto che serve per vederlo tutto, lo prese in mano ed inizio a menarlo, pur non essendocene bisogno. Mentre la sua mano andava mi guardava negli occhi e capivo che quei 23 cm le piacevano proprio tanto. Scese quindi da me, si mise in ginocchio sul tappeto mentre io seduto sul divano guardavo il mio cazzo scomparire nella sua bocca. Non mi staccava gli occhi di dosso e quei due pezzi di blu nei miei occhi erano un eccitante unico.
    
    Succhio per un bel po’ continuando ad elogiare il mio cazzo che definiva una meraviglia mentre io, annebbiato, le chiedevo di continuare e di non parlare. Succhiava talmente bene che dovetti staccarla dopo pochi minuti per ...
    ... non correre il rischio di inzupparle la bocca e finire tutto li.
    
    Una volta finito di succhiare si alzò in piedi davanti a me, lasciò cadere le sue mutandine e si rimise a cavalcioni su di me. Prese e baciarmi con forza mentre la sua mano cercava il mio cazzo. Lo afferrò, lo mise in posizione verticale e senza tanti complimenti ci si sedette sopra. Entrai come un coltello arroventato entra nel burro. Si prese quella ventina di centimetri in qualche secondo, alla faccia di chi, in tempi diversi, aveva bisogno di abituarsi alla misura. Vederla li sopra impalata mi fece, semmai fosse possibile, indurire il cazzo ulteriormente tanto che anche lei se ne accorse e, dicendomelo, mise le mani all’indietro sulle mie ginocchia per gustarselo tutto. Faceva movimenti così forti che potevo vedere il suo ombelico muoversi, quasi fosse la mia punta a spingerlo fuori.
    
    Tutti i miei propositi sul preservativo andarono a farsi friggere. Una volta dentro quel cazzo non fu più mio. Allargò bene le gambe e da cavallerizza consumata mi scopo come poche avevano fatto prima. Sentivo la mia punta toccare qualcosa di indefinito mentre il suo viso era un misto di dolore e piacere. Non andava su e giù, il suo bacino andava solo avanti ed indietro. Non si &egrave mai risparmiata un centimetro del mio cazzo.
    
    Mi cavalcò per almeno venti minuti durante i quali, come sono solito fare quando mi ritrovo una donna a cavalcioni, il mio dito medio della mano destra le aveva rovistato nel suo culetto stretto. ...