1. Sei entrata nella mia vita


    Data: 18/04/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sì, perché quella prima giarrettiera di quella conquistata età matura e quei suoi diari scartabellati negli anni, durante quelle numerose ore notturne trascorse e sorvegliate da mani affabile e sussultanti, che acquisivano restituendo una maggiore bellezza a ciascun toccamento. Dopo, per concludere, io ricevo in eredità una magnifica vasca da bagno in maiolica con i piedi di metallo con la forma delle zampe d’una tigre: &egrave effettivamente imponente, sfacciatamente voluminosa per l’epoca in cui era stata fabbricata, eppure nella casa del piacere la sua stanza da bagno era quella che lei privilegiava sia in solitudine quanto in combriccola e desiderava tantissimo che la rappresentasse. Per introdurla in quest’edificio, infatti, io sono stata obbligata ad arrangiarmi fracassando le pareti per farla adattare, in quanto &egrave stato necessario spaccare un muro e ricreare successivamente due porte, però volevo a tutti i costi far rievocare e far rifiorire quella camera. Imponente e con pochi mobili non lavorati di legno dal colore morbido, la vasca al centro, racchiusa da un padiglione con una tenda di velo color porpora, dall’altra le candele sparse qua e là, in fondo e sulla parte di fronte soltanto uno specchio per ricoprire l’intero muro. Mi sono dovuta abituare e ambientare a questo grande occhio curioso, dal momento che sembrava mi sbirciasse pedinandomi nei momenti più privati, fino a quando mi sono resa conto che alle spalle di tanta intromissione e di quella ...
    ... silenziosa invadenza, allo stato pratico c’ero unicamente io, di questo andare giorno dopo giorno, in seguito a qualsivoglia buon risultato e appresso qualsiasi disfatta e smacco, successivamente e per causa di movimentate notti di sesso e dopo qualunque distacco, ho incominciato ad accorgermi avvertendo ormai l’esigenza di quest’incontro, di questo gradimento intimo.
    
    Ogni volta il bisogno s’esprimeva con lo stesso involontario cerimoniale di vestiti levati in fretta, che raccontavano al parquet la giornata di quella battaglia lavorativa da poco trascorsa, la festa ornata assieme a quelle ore notturne incandescenti e a ogni passo l’evanescente semioscurità dei piedi nudi. In ogni luogo io aggancio i miei occhi solamente quando sono in piedi indifesa e senza vestiti, tenuto conto che più volte mi mostro a osservarmi con un’espressione austera, contegnosa e intransigente. La sbirciata scivola dopo sulla quella creatura per scoperchiarne da ultimo le rigature donate dalle emozioni, sennonché soltanto dopo il campo visivo s’allarga e si mette a fuoco, giacché sempre pronta lì ad aspettarmi accogliente, mite e paziente c’&egrave lei, la vasca da bagno.
    
    A seguito di questa visuale, anche lo specchio sorride rassicurato, in quanto non c’&egrave traccia di meccanicità nei movimenti quando io mi chino o m’alzo sulle punte per appiccare il fuoco alle candele nei posti più disagevoli. La sensazione di ripetere i gesti già innati negli oggetti mi entra dentro quando scosto la porpora e ...