1. Sei entrata nella mia vita


    Data: 18/04/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    La mia antenata proveniva dal Canada, era nata, cresciuta e in seguito si era formata in una casa di piacere, in quello che oggi noi intitoliamo l’antenato, il risaputo e il sorpassato occidente ambiente nord-americano della zona delle foreste e dei grandi laghi, assediata e circondata da un sacco di madri e da milioni di padri per lo più volanti, in mezzo a lustrini, gu’pi&egravere e musica calda suonata su d’un vecchio pianoforte da mani coraggiose, forti e spavalde, con quegli occhi come delle grandi nocciole, in quanto richiamavano alla memoria dell’infanzia immagini momentanee di colori e di danze.
    
    Lei era stata allevata, lentamente era cresciuta e in seguito maturò danzando e sviluppandosi in quel girotondo chiassoso e disordinato, ballando e imparando in silenzio. Ogni madre era entrata a far parte di lei per qualcosa, d’ognuna di esse aveva analizzato e osservato accuratamente i gesti, marcato le virtù, metodicamente imparato a dare il nome alla singolarità e alla specialità con quella bocca immatura, ingenua e piccola. Tramite loro, invero, aveva elencato e svelato le varie attitudini, le inclinazioni e le vocazioni dei vizi umani, una sequenza perpetua ritmata dall’avanzare degli anni, in seguito, all’età in cui fu finalmente autorizzata a indossare la sua prima giarrettiera, girava la voce che l’hotel Joy & Rest fosse l’emergente e indiscussa dimora, se non la migliore casa di piacere del litorale e di tutto il versante dell’ovest.
    
    Non ci volle ...
    ... effettivamente molto tempo, prima che il suo nome venisse mormorato e lungamente sospirato da centinaia di bocche baffute, mescolato in mezzo a parole di tabacco e di polvere. Fra le ragazze la sua supremazia era chiara e incontrastata, visto che rapidamente con abili ed esperti picchiettii con la lingua diventò una gestrice autorevole e stimata. Un giorno però, arrivò per caso o per provvidenza un uomo odoroso d’esuberanza, profumato di mare e di limoni, per il fatto che le rivelò senza fandonie, con i ricordi lucidi e con obiettivi netti negli occhi d’un territorio illuminato dal sole, però aspro, brullo e scosceso, tuttavia capace d’una benignità e d’una grazia senza fine. Lei a quel punto desiderò, pretese e alla fine volle irragionevolmente poter avere dei ricordi simili nei propri occhi. E così, disinteressata e insensibile delle numerose controfferte e dei dispiaceri manifestati più o meno brutalmente, lasciò quella casa del piacere, dato che si portò via con sé poche cose, dal momento che si prese l’avvertenza e la briga di farle vagabondare nel tempo per mezzo delle collaboratrici della mia stirpe, e fin tanto che restò rigogliosa e viva bramò d’associarsi e di legarsi con il maggior numero possibile di domestiche, per fare in modo che l’embrione prima e il nocciolo delle aspirazioni e dei desideri in seguito, sbocciasse e si schiudesse di nuovo dentro di loro e intimamente nei loro comuni mortali.
    
    Al momento spetta a me, poiché io lo custodisco sorvegliandola come un reperto, ...
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