1. Sborrata e fuga


    Data: 18/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... avrebbe subito questa inculata senza battere ciglio; ma stavolta tutto era avvenuto in maniera così improvvisa e inaspettata, da non dargli tempo di accettare l’idea, di predisporsi psicologicamente e fisicamente, tanto che sul momento ebbe la sensazione di subire un vero e proprio stupro.
    
    Ma poi, sentì lo sfintere via via cedere e adattarsi al fusto del pistone come una morbida guaina, sentì per questo che lo scorrimento si faceva più agevole e sciolto, e le fitte di dolore si andavano pian piano mutando in brividi di piacevore, finché l’intimo massaggio che stava subendo non produsse tutti quei benefici effetti che lui ben conosceva.
    
    Allora prese a muoversi in sintonia con il suo inculatore, andandogli incontro col bacino e premendo con forza come per sentirselo ancora più dentro. E i sospiri sommessi dell’uno si univano a quelli dell’altro in un sottofondo che accompagnava il reciproco godimento. Poi lo sconosciuto prese a pompare in modo scoordinato, la sua stretta si fece convulsa, il suo lamento più cocente.
    
    “Sborrami in culo, cazzo! – sguaiolò Franco – Dai, riempimi di sborra!”
    
    E quasi in risposta, l’altro gli si abbatté addosso tremante, scaricandogli nel culo una fiumana interminabile di sborra. Gli scatti del cazzo in orgasmo gli battevano sulla prostata, procurandogli ondate di calore languoroso che gli si diffondevano con un brivido per tutto il corpo.
    
    Istintivamente, allungò indietro le mani e agguantò lo sconosciuto per le natiche scoperte, ...
    ... tenendoselo premuto contro con forza, mentre sentiva il suo sfintere contrarsi languidamente, come in preda ad una sorta di orgasmo, attorno al trivello ancora consistente piantato dentro di lui. Poi tutto finì.
    
    Lo sconosciuto si trasse indietro, sfilandogli il cazzo dal culo e rimettendoselo in fretta nei boxer, senza neanche pulirsi in qualche modo. Franco si girò, chiedendosi cosa dirgli; ma quello lo guardò con gli occhi colmi di ansia.
    
    “Per favore, aspetta a scendere…”, mormorò e furono le uniche parole che disse.
    
    Poi si voltò e scomparve, infilandosi in uno stretto passaggio fra i cespugli. Franco scosse la testa, mentre sentiva i suoi passi allontanarsi, scalciando i ciottoli del sentiero. Quindi raccolse alcune manciate d’erba e si pulì alla meglio il culo imbrattato; aspettò una decina di minuti, e scese pure lui.
    
    Ma la prima cosa che notò avvicinandosi alla spiaggia, fu che dello sconosciuto non c’era più traccia: spariti lui e la ragazza, sparite le stuoie, sparito tutto, solo uno spazio vuoto di erba schiacciata, dov’erano rimasti distesi, un vuoto che sentì crearsi anche dentro di sé e che gli diede un immediato senso di delusione, quasi di perdita.
    
    Certo, era meglio così: sarebbe stato difficile gestire l’imbarazzo, dopo quanto era successo, comunque…
    
    Andò a lavarsi le mani nell’acqua gelida del lago, poi tornò a distendersi all’ultimo sole. Ma c’era troppa tristezza adesso attorno a lui, dentro di lui: scomparso era l’incanto del tramonto oltre le ...
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