1. Sborrata e fuga


    Data: 18/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... monte. Si mosse lentamente, incurante del cazzo che gli tirava il tessuto elastico degli slip e dell’impossibilità di nasconderlo; passando accanto il giovane disteso a terra evitò di voltarsi a guardarlo e proseguì oltre, ma sentiva lo sguardo dell’altro che lo seguiva, se lo sentiva come punture di spillo sulla schiena.
    
    Giunto all’inizio del pendio, il sentiero svoltava oltre una siepe. Franco si fermò dietro quel riparo e rimase a spiare dietro i rametti ancora radi. Lo avrebbe seguito? Da lì riusciva ancora a vederlo, ma quello rimaneva disteso e immobile, senza alcun segno di volersi muovere.
    
    Franco aspettò un buon cinque minuti, senza che succedesse niente. La delusione iniziò a farsi strada dentro di lui, come un coltello di ghiaccio che gli affondava nel petto. Cominciò a dubitare d’aver preso un abbaglio: fore era tutt’altro che interessato e le sue occhiate dovevano essere state solo di curiosità. E magari non era neanche la prima volta che gli succedeva di sentirsi concupito, un ragazzo bello come lui, con tutte le checche che ci sono in giro!
    
    Chissà le risate che si sta facendo, considerò amaramente. Ormai la fregola gli era del tutto passata e stava giusto pensando di tornare indietro con l’intenzione di raccogliere la sua roba e scapparsene via, quando, dando un’ultima occhiata, vide che il giovane si era tirato a sedere.
    
    Il cuore gli diede un colpo. Aspettò sentendosi formicolare sotto la pelle, e dopo un po’ lo vide chinarsi a bisbigliare qualcosa ...
    ... alla ragazza, poi alzarsi e avviarsi lentamente per
    
    lo stesso sentiero.
    
    Franco aspettò finché l’altro fu a mezza strada, poi si mosse, riprendendo a salire, ma facendo in modo di restare ben visibile a chi sopraggiungeva. Il cuore gli batteva all’impazzata. Con le mani che gli tremavano si tolse il costume, rimanendo nudo; poi appena sentì lo scalpiccio dei passi che sopraggiungevano, volse la testa a dare un’occhiata veloce alle sue spalle, riprese a camminare lentamente e si infilò in uno stretto passaggio fra i cespugli.
    
    Fece pochi passi e si fermò dietro un macchione, al riparo da eventuali sguardi importuni. Il fruscio di foglie e rametti spostati gli fece capire che l’altro lo aveva seguito e infatti subito dopo una mano gli abbrancò una natica e prese a pastrugnarlo con foga. Franco non si mosse, godendosi quel momento e come offrendosi alle voglie ormai incontenibili dello sconosciuto, il cui respiro pesante non era dovuto solo alla fatica della salita appena fatta.
    
    Franco avrebbe voluto voltarsi, abbracciarlo, bearsi della sua bellezza, sentire con la punta delle dita la calda levigatezza della sua pelle, gustare con le labbra il sapore dei suoi baci, inebriarsi al profumo di quel corpo agognato, ma non osava muoversi, quasi timoroso di rompere un incantesimo.
    
    Continuando con la sinistra a impastargli le chiappe, lo sconosciuto gli si fece più a ridosso, passandogli il braccio destro attorno ai fianchi e afferrandogli con un gemito sommesso l’uccello ...
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