1. Il muro


    Data: 18/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: AnonimoElegante, Fonte: Annunci69

    ... mostrando il mio lato b e lo dissi: sono la tua puttana.
    
    Chiusi gli occhi, sentii i suoi passi ed il fruscio dei suoi pantaloni cadere… i suoi slip abbassarsi, sentii le sue dita sfiorarmi e poi spingere nella mia bocca. Mi ordinò di leccarle e così feci fino a quando le sentii scivolare lungo la schiena e sulle mie natiche. Fredde… bagnate una dopo l’altra dentro di me… mi stava sodomizzando ed io li immobile che gli permettevo di farlo.
    
    Dopo poco decise di farlo ed il suo cazzo iniziò a premere… prima in modo leggero poi insistente ed infine dovetti cedere e lo sentii dentro. Non avevo mai provato quella sensazione di pieno…. quel dolore pungente… che mi impediva ogni movimento mi provocò un grido immediatamente soffocato da una mano di quell’uomo che mi stava mostrando ciò che forse ero sempre stata o forse ciò che non sarei mai stata senza di lui.
    
    In quel momento ero la sua puttana e cominciò a scoparmi prima piano poi sempre più forte soffocandomi la voce; al principio non mi muovevo poi capii che più lo assecondavo e meno provavo dolore allora molto lentamente cercai di seguire il suo movimento fino a quando sentii i suoi gemiti ed un calore intenso ...
    ... dentro di me.
    
    Sempre immobile lo sentii allontanarsi la gonna scese per gravità e mi girai. Gli dissi che aveva avuto ciò che voleva e che ora toccava a lui.
    
    Fece per firmare ma lo bloccai dicendogli che ora toccava a lui nel senso che volevo godere. Non so cosa accadde nell’istante in cui appoggiai la mia fronte a quel muro ma durante il mio primo rapporto anale ho provato sicuramente dolore ma non è stata quella la cosa più difficile da sopportare.. la cosa più difficile fu constatare che mi bagnai come non mai e mentre lui veniva dentro di me la mia voglia era incontenibile ed isaziabile. Non so se per merito o colpa di Jonathan ma per me si aprii la porta del desiderio e della trasgressione.
    
    Mi sedetti sulla sedia allargai le gambe, tirai su la gonna e con le dita mostrai il mio clitoride e lo esortai a leccarmi. Lo volevo.
    
    Ora ero io a comandare e quell’uomo ubbidii senza esitare regalandomi uno degli orgasmi più intensi che abbia mai provato.
    
    Uscii da quell’ufficio sicuramente diversa. Forse peggiore o forse migliore chissà ma diversa. E nulla sarebbe stato più come prima.
    
    Inutile dire che ancora oggi Marco e Jonathan sono nostri fidati clienti.
    
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