1. Messalina 2020 - Cap. II


    Data: 15/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... Kopenhagen.
    
    Dopo la chiamata di Mama si chiuse in bagno e dedicò tre minuti a valutare la situazione. L'errore era stato l'aereo noleggiato a Miami: un rischio inutile per evitarsi un viaggio lungo e noioso. Poteva essere la rovina completa, ma non appena Mama le descrisse l'europeo, capì che non tutto era perduto: era venuto di persona! Era solo lui, non c'erano altri coinvolti, a parte il colombiano, sicuramente un investigatore privato o magari un giornalista locale. Se lo ricordava bene: era stato il suo unico cliente sopra i trent'anni. Quello che per tutto il tempo l'aveva chiamata troia, succhiacazzi, cagna, ficarotta, pigliacazzi ecc... ma a tanti piace così. Questo pirla non doveva essere un grosso problema.
    
    Il problema era Christian: le sarebbe costato moltissimo.
    
    Tornò da Martin, nudo sul letto. Ne vedeva solo i riflessi della sua pelle lucida. Il marine le aveva appena detto che avrebbe voluto essere ricco per poterla comprare come schiava. “Qualcosa non va?”, le chiese titubante. “No, solo una noia... quando ti finisce la licenza?”, volle sapere. “Mi spettano ventun giorni, me ne restano dodici.” “E non sei tornato a casa?” “No, a Chicago non ho nessuno e qui la vita costa meno.” Ellen salì sul materasso, in piedi per farsi ammirare, e si sedette sulle ginocchia, vicino a lui; gli carezzò i capelli a spazzola. “Quanti anni hai?” “Ventitré, tu?” “... sei di più.” Intrecciò le dita con le sue: “Sei mai stato in missione?” “Iraq e Thaiti”, rispose ...
    ... soltanto, non ne voleva parlare. Ellen lo carezzò dove voleva: “Ho bisogno d'un favore. Domani mattina.”
    
    Gli si distese sulle gambe, protendendosi verso il comodino, Martin si raddrizzò seduto: “Sono le chiavi del mio appartamento. Devi prendermi tablet e cellulare... io non ci posso andare, c'è uno che mi segue... no, no, sta' tranquillo, ti racconto domani, è tutto a posto, tu devi farmi solo questo piacere.” Gli spiegò bene tutto.
    
    “Sai che stavo pensando? Che se non tu non sei abbastanza ricco per comprarmi, potrei assumere io te come bodyguard? Ti piacerebbe?” Lo baciò. “Sarebbe fantastico!” Rise. “Costerei molto meno di te!, io m'accontenterei d'un pezzo di pane pur di starti vicino.”
    
    “Io m'accontenterei d'un cazzo... Okay, intanto prendimi il tablet, ora dobbiamo...” Glielo prese in mano e rise: “... mi sa che stasera Mama non t'ha regalato la pasticca azzurra!” “Quella strega non sgancia un peso!... ma tranquilla, non serve.” “... però te lo fa scoppiare!” Si chinò ancora verso il comodino, questa volta Martin le spinse due dita in figa. “Guarda cos'ho qui!” Gli fece vedere una pastiglia, se la portò subito in bocca e chiuse le labbra in un bacetto. Martin la baciò eccitato, con le mani le cercava i seni e con la lingua la pastiglia che gli sfuggiva sempre: Ellen gliela spinse in bocca. L'inghiottì senza staccarsi dalle sue labbra: lei gli si contorse contro, stringendolo in vita con le gambe allacciate. Era incollata a lui, le sentiva fremere il ventre infilzato dal ...
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