1. A cinema


    Data: 15/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... scaricare anche certe altre tensioni che, invece, si caricano ancor più di significato; qualche amica più smaliziata mi suggerisce che è il caso forse di cercarsi una verga, proprio una qualsiasi per non caricarla di significati che aprano un nuovo fronte di polemica e di disagio; l’ideale, dice lei, sarebbe un bel ragazzotto in affitto, dei quali un’agenzia specializzata può fornire ampia campionatura.
    
    Ma l’idea mi infastidisce di per sé: sarebbe proprio come andare al supermarket e comprare sesso a chili.
    
    C’è da dire, poi, che l’età (forse) o il disuso (anche) e comunque il calo di libido hanno generato una secchezza vaginale ed una difficoltà di azione che rende difficili e spesso inutili i tentativi di masturbarmi per mio conto.
    
    Peggio ancora, l’idea di andare in un sexy shop per comprare un vibratore, un dildo o un qualsiasi strumento sostitutivo, mi appare penosamente consolatoria e quindi improponibile.
    
    L’unico percorso, a mio avviso, è riuscire a catturare l’interesse di un maschietto col quale organizzarmi qualche sana copula nella maniera meno clamorosa possibile e, una volta tanto, tenerlo eventualmente nascosto al mio compagno che forse non la prenderebbe bene.
    
    In quella direzione decido di muovermi, ma quasi immediatamente mi devo rendere conto che è facile dirlo, ma assai meno (al limite dell’impossibile) farlo.
    
    Per evitare ‘incidenti diplomatici’ mi rivolgo a quella cerchia di conoscenze che non è comune a tutti e due; ma mi accorgo che è ...
    ... assai esigua, vista la solidarietà con cui abbiamo vissuto; i troppo giovani mi sembrano marziani: non riesco a scambiarci due parole in fila, figuriamoci invitarli, in maniera garbata e allusiva, a fare sesso.
    
    Per motivi opposti, mi riesce difficile dialogare con persone mature, che hanno di vista immediatamente una relazione lunga ed esclusiva.
    
    Insomma, mi porto dietro i miei problemi e, per scaricarli, decido di andare a cinema come spesso faccio.
    
    La multisala è la stessa di sempre e la pellicola abbastanza intrigante.
    
    Per uno strano istinto, decido di andare in galleria e di collocarmi sulla poltrona esterna della fila, agli ultimi posti.
    
    Non c’è grande frequenza e i pochi spettatori sono sparsi per la sala.
    
    Mi rilasso sullo schienale e vago per un poco coi miei pensieri; mi accorgo d’un tratto che, come dal nulla, è comparso un uomo dalla pelle scura, non giovanissimo ma ben piantato e, come capita ad alcune nazionalità in particolare, decisamente bello; veste con cura, anche se gli abiti non sono di sartoria né di recente fattura.
    
    Lo guardo incuriosita e mi accorgo che ricambia lo sguardo con una certa intensa profondità, quasi mi scrutasse dentro; sorride per un attimo e il volto gli si illumina per i denti messi in mostra ad arricchire l’intensità degli occhi.
    
    Con un gesto di cui non saprei mai rendere conto, sollevo il soprabito che avevo appoggiato sulla poltrona alla mia destra e me lo poggio sulle ginocchia; picchio sulla seduta della poltrona ...
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