1. La Cinesina


    Data: 13/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Regenesis, Fonte: RaccontiMilu

    ... signore è andato in vacanza?
    
    Mi fermai per un attimo e dovette sembrarle che mi fossi fermato a riflettere.
    
    – Signore? – chiese, facendosi un po’ insistente.
    
    Alzai una mano per fermarla. Il problema era un altro.
    
    – Devo… Devo andare in bagno. Un secondo. – dissi. Dovevo pisciare. Mi alzai, e così facendo le puntai il mio cazzo duro sotto le mutande in faccia. Fu assolutamente non intenzionale, mi ero quasi dimenticato di quell’erezione rafforzata dalla pisciata incombente, ma mi fece piacere vedere il sorriso svanirle per un secondo dalla faccia mentre la bocca si atteggiava in una “O” di sorpresa. Sorrisi, e lei ritornò alla sua espressione standard. Andai in bagno con un sorrisetto soddisfatto sulla faccia. Piccola puttanella cinese, di sicuro non aveva mai visto un cazzo così grosso in vita sua.
    
    Ci misi un po’ a pisciare, non era facile con il cazzo duro, e, ad ogni buon conto, grugnii anche un po’. Giusto per scandalizzarla ancora. Tirai la catena, mi sciacquai le mani e ritornai. Lei stava armeggiando con la sua borsa, ma quando sentì la porta del bagno aprirsi si rimise subito nella sua posizione professionale, voltandosi verso di me con il suo sorriso falso come una banconota da trenta euro. Il cazzo mi tendeva ancora le mutande. Strabuzzò un po’ gli occhi,almeno credo, non era facile capirlo con quegli occhi a mandorla. Stavolta le sorrisi di rimando. Piccola troietta cinese.
    
    In un attimo riprese le sue domande, per niente scandalizzata. Almeno in ...
    ... apparenza ma… Chi poteva dirlo dietro quella maschera sorridente? Una dopo l’altra, senza fermarsi quasi mentre annuivo, davo cenni di diniego appena accenati, bofonchiavo qualche numero a caso. I dieci minuti del mio tempo erano diventati più di mezz’ora e con ogni domanda cresceva il mio fastidio per quella voce stridula, la voglia di farla finita con quell’intervista idiota, di prenderla alle spalle, sollevarla e… Si, anche qualche cos’altro cresceva, mentre la mia mente ottenebrata dalla stanchezza vagava, fermandosi sempre su idee che mi parevano assurde ma tremendamente eccitanti. Come quella di farla stare zitta infilandole la mia mazza in bocca.
    
    A un certo punto però, mentre mi stava facendo l’ennesima domanda, la sua borsa all’improvviso urlò. Lei si fermò a metà della frase, io alzai gli occhi spalancati dalla sorpresa, il sorriso falso scomparve dalla sua faccia. Improvvisamente i miei sensi si fecero attenti, ogni traccia di sonno svanita, le fantasticherie evaporate in un attimo.
    
    Per lavoro devo controllare sistemi informatici. Lo faccio da anni e sfrutto ogni possibilità offerta dalla tecnologia. Un sistema controlla in maniera automatica ogni server sotto la mia responsabilità. Se tutto va bene non fa niente, ma se trova qualcosa che non va invia immediatamente un’email con la diagnosi approssimata, il grado di pericolosità e l’urgenza. Ho uno smartphone per leggere la posta e, non appena arriva una di queste email, mi avvisa. Con un certo grado di perversa ...
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