1. La Cinesina


    Data: 13/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Regenesis, Fonte: RaccontiMilu

    ... dall’altra parte, non l’ho sentito il campanello, sto già dormendo, non me ne frega proprio niente.” Ma squillò di nuovo. Feci un respiro profondo ed andai ad aprire. In mutande e maglietta, chi se ne fregava.
    
    Tutto potevo immaginare, tranne quell che vidi alla porta. Una ragazza, anzi una ragazzina mi guardava con un sorriso. Era bassina, mi arrivava giusto al petto, capelli lunghi e neri, gli occhi a mandorla che sembravano due fessure. Il sorriso era un po’ artificioso, ma gli orientali, almeno quando non sono pronti a farti fuori con un paio di mosse di Kung Fu sorridono sempre. Anzi, credo proprio che anche mentre stanno rompendoti le ossa con i calci rotanti rimangano con quel sorriso stampato sulla faccia. Credo che ci sia da qualche parte uno studio sull’incidenza delle paresi facciali in Estremo Oriente.
    
    – Si? – cercai di non apparire troppo scocciato e insofferente, ma dovetti ammettere che solo l’essere così stanco e privo di riflessi mi impedì di sbattere la porta in faccia a quella sconosciuta. Anche perché avevo notato che aveva in mano una cartellina di quelle dei sondaggi di opinione…
    
    – Oh… Signore, buongiorno. – disse. Solo che quello che disse fu una specie di “SignoLe BuongioLno” con una “r” talmente arrotata da sembrare quasi una “l”. – Io qui per fare un po’ di domande a lei se lei è tanto gentile da farmi entrare un minuto, un minuto soltanto, posso?
    
    Tutto me stesso mi diceva di chiudere la porta con un sonoro “vaffanculo” e tornarmene a ...
    ... letto. Non avevo voglia di rispondere a niente, non avevo opinioni e soprattutto non volevo comprare proprio niente. Ma ero stanco, troppo stanco, e non avevo riflessi. Bofonchiai qualcosa aprendo un po’ di più la porta e lei, prendendolo come un si incondizionato, entrò decisa. E va bene, era andata così.
    
    La ragazza era in piedi accanto al tavolo, dove troneggiavano il notebook chiuso e il posacenere stracolmo. La guardai meglio. Magra, molto magra, vestita con un jeans e una maglietta bianca. Una borsa di plastica da due soldi. Zigomi alti e un po’ pronunciati. Sembrava avere delle tette un po’ grosse, ma forse era il reggiseno e poi le orientali a parità di seno sembrano avere sempre le tette un po’ più grosse. Non era particolarmente bella, ma il suo corpo magro disegnava delle forme femminili. Minuta, non anoressica. Le orientali, con quei lineamenti eleganti, sembrano sempre un po’ carine…Quella non faceva eccezione. Anche se, a dire il vero, in quel momento la odiavo profondamente. Volevo dormire e quella mi era entrata in casa come se niente fosse…
    
    – Posso sedere signore? Qui?- annuii e lei spostò una sedia e si sedette. – Vuole sedere signore? – Disse indicandomi una sedia. Mi sedetti, sorridendo e scuotendo la testa, senza che lei deviasse nemmeno per un momento da quel sorriso standard stampato sulla faccia. Impossibile capisse l’ironia della cosa, lei che chiedeva a me di sedermi proprio in casa mia.
    
    – Oh… Signore, io sono qui per chiedere a lei solo dieci ...
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