1. Il tuo potere su di me


    Data: 13/04/2021, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... quale viveva Ilaria e come orario quello delle sedici del pomeriggio. Il che avrebbe lasciato ai due almeno un paio d’ore di libertà prima del rientro del marito della donna.
    
    ‘Come ti senti?’, chiese Fulvio, dopo un’oretta di silenzio.
    
    ‘Agitata. Eccitata. Tesa come una corda di violino. Ma non vedo l’ora che arrivi oggi pomeriggio’.
    
    ‘E perché?’.
    
    ‘Perché ti vedrò’.
    
    ‘Solo?’.
    
    ‘No. Perché mi mostrerò a te’.
    
    ‘Tutto qui?’.
    
    ‘Accidenti a te’ Va bene, sono già fradicia al solo pensiero di mostrarti quanto mi ecciti. Di farti vedere come riesci a mandarmi fuori di testa, a ridurre la mia figa a un lago di umori, a riempirmi la mente del pensiero di essere sbattuta da te. Così ti va bene?’.
    
    ‘Decisamente meglio, si’.
    
    ‘Solo che così mi fai bagnare’ Forse dovrei andare in bagno per calmarmi”.
    
    ‘No’.
    
    ‘Come sarebbe a dire’ Sono messa davvero male”.
    
    ‘Quanto male?’.
    
    ‘Abbastanza da avere una mano sotto la gonna già mentre sono seduta in ufficio’ Abbastanza da non riuscire a smettere di massaggiarmi’ E di bagnarmi sempre di più”.
    
    ‘Perfetto’.
    
    ‘In che senso?’.
    
    ‘Nel senso che così arriverai al pomeriggio pronta per esplodere di piacere’.
    
    ‘Dovrei resistere tutte queste ore? Ma io non ne posso già più’ Ti prego”.
    
    ‘Come vuoi. Puoi andare in bagno’ E godere per conto tuo, da sola, sapendo che non approvo. Oppure sforzarti di resistere qualche ora, accumulare tanta voglia da fare quasi male’ E poi sfogarla sotto i miei occhi, vivendo il più ...
    ... intenso orgasmo della tua vita. Scegli tu’.
    
    ‘Sei uno stronzo’.
    
    ‘Si, lo so’.
    
    ‘Un grandissimo stronzo”.
    
    ‘So anche questo. Ci vediamo alle sedici in punto, fammi trovare il portone aperto’.
    
    Prima che Ilaria avesse il tempo di rispondere, Fulvio chiuse Skype, divertito ad immaginare l’espressione della donna durante quel breve scambio di battute.
    
    Non si sentirono per le ore successive ma, qualche minuto prima delle quattro del pomeriggio, Fulvio era davanti al portone di casa di Ilaria. Era aperto, quindi entrò senza esitare. Due rampe di scale avrebbe potuto farle a piedi, ma per dare meno nell’occhio decise di prendere l’ascensore. Arrivato a destinazione, la rimandò al pianterreno, per cancellare ogni traccia del suo passaggio. Sentiva il cuore battergli come un tamburo. Per quanto con Ilaria tentasse di mostrarsi sicuro e granitico, era la prima volta che si trovava a vivere una situazione del genere. E la cosa lo eccitava e imbarazzava al tempo stesso.
    
    Dopo qualche secondo passato a respirare profondamente per calmarsi, iniziò a leggere i nomi sui campanelli del pianerottolo. Trovata la porta giusta, bussò con piglio deciso ma non troppo forte. Solo qualche istante più tardi, la porta si spalancò. Ilaria, bella e sensuale come sempre, apparve davanti a lui vestita di un comodo abitino estivo che lasciava ben poco all’immaginazione. Le gambe toniche erano quasi completamente visibili, e anche la scollatura, molto accentuata, metteva in risalto l’incavo tra i ...
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