1. Fidanzate - Nulla e tutto


    Data: 13/04/2021, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... vedere chi arrivava per prima a un metro.
    
    Tutto, le dico tutto. Quello che ho scritto nei miei racconti e anche qualcosa che non ho scritto. Certo, in modo confuso, senza tanti particolari, saltando di palo in frasca. A volte vergognandomi profondamente. Altre quasi rivendicando. Perché in fin dei conti tutto ciò che faccio lo faccio perché mi attira, lo cerco, mi piace. Sì, anche le ragazze. E gli uomini sposati? Credi che l’unico che mi sia fatto sia stato il prof di Londra che ti ho raccontato? E sì, mi piacciono un sacco di cose. Anche diverse, anche in contraddizione tra loro. Mi piace essere corteggiata, ma mi piace anche fare la puttana. Mi piace essere ammirata e desiderata, ma mi piace anche essere disprezzata. Ti sembra strano Martì? Lo sai quando ho scoperto davvero che essere disprezzata può darti piacere? Mica sempre, è chiaro, mica sto parlando del disprezzo sociale, sto parlando di un’altra cosa. L’ho scoperto un giorno che sono sparita nel sottoscala del bar davanti scuola con un amico. Mica era la prima volta e mica solo con lui. Lo sapevano tutti cosa andavo a fare quando sparivo. Ci sono stati due o tre mesi verso la fine dell’ultimo anno che sono stati un vero delirio da questo punto di vista. Lo sai come mi chiamavano? Mi chiamavano la Vergine Pompinara. Sì, lo so che tu e mamma, tutte quelle telefonate con i ragazzi… ma tanto ero vergine, no? Lo diceva pure la ginecologa amica di mamma… e io vi dicevo che andavo al cinema, al pub, al parco con i ...
    ... miei amici. Certo che ci andavo, ma come cazzo avete fatto a non immaginare nemmeno per un istante cosa ci facevo? Comunque, ti dicevo, ero finita là sotto, e questo qui mi era appena venuto in bocca. Mi dice “resta così che vado su a vedere se è arrivato un mio amico, ti vuole conoscere, glielo fai un pompino anche a lui?”. A parte il fatto che mica era la prima volta, nemmeno questa, che qualcuno mi chiedeva di soddisfare oltre a lui anche un amico, io questo qui lo conoscevo. Come si chiamasse, boh, non me lo ricordo, ma lo conoscevo. Ho risposto sì, d’accordo e ho aspettato. Ho fatto un pompino pure a lui. Mi piace farli, che ci devo fare? E piace pure a te, lo so. Solo che dopo di lui ce n’era un altro. Non sapevo che fosse lì, manco lo conoscevo, chissà da dove cazzo era sbucato fuori. Mentre lo succhiavo mi diceva quanto ero troia. Ok, tutto normale, mi piace essere chiamata troia. Però prima di venire l’ha tirato fuori e ha cominciato a segarsi davanti a me dicendomi che facevo schifo, che se fosse stato mio padre mi avrebbe tenuta legata per il collo con una catena a casa, e prima di schizzarmela in faccia mi ha detto “non vali un cazzo”. Sono quasi svenuta quando me l’ha detto. E oltre a essere quasi svenuta sono pure quasi venuta, non capivo più nulla. Mi sentivo annientata. Credo che sia stata la prima volta che qualcuno mi ha scopata nel cervello con questa violenza. Ecco, quel disprezzo, quel cazzone di Davide non ce l’ha, lui mi ama! Anzi, mi amava. Ma che c’è di ...
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