1. Fidanzate - Nulla e tutto


    Data: 13/04/2021, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    Nulla, torna a letto.
    
    No, come “nulla”? Sento mia sorella che piange in camera, entro e la trovo abbandonata sul letto con gli occhi rossi e la faccia rigata dalle lacrime e questo sarebbe “nulla”? Sarebbe “nulla” quello sguardo stravolto che mi indirizza che non so nemmeno se mi vede? E’ questo “nulla” che ha trasformato la dolce Martina in una bisbetica, negli ultimi tempi? Cosa è questo “nulla”? Solo che, lo sapete meglio di me, certe cose è più facile pensarle, in questi momenti.
    
    – Marti, io… – è l’unica cosa che riesco a dire.
    
    Cercate anche di capirmi. Voglio dire, Martina è proprio maggiore-maggiore, come sorella. Ha cinque anni più di me. Per me è sempre stata un punto di riferimento, un traguardo da raggiungere. Il suo mondo lo conosco poco, quasi per niente. Possiamo andare d’amore e d’accordo o dircene di tutti i colori, come negli ultimi giorni. Ma lei resta la prima e io la seconda. Su questo non c’è proprio alcun dubbio. E non perché l’abbia deciso qualcuno, ma perché è così, è sempre stato così. E’ una cosa che sento dentro, è ammirazione e soggezione insieme. E naturalmente è anche amore infinito.
    
    – Lasciami sola – piagnucola.
    
    – Scusa, ma io…
    
    – Anna, che cazzo hai fatto?
    
    Un attimo, come sarebbe a dire “che cazzo hai fatto?”. Mica ho fatto niente, mica sono io quella che piange disperata sul cuscino.
    
    – Io? Che ho fatto? – domando cercando di ricordare quali atrocità possa avere commesso. Con quella semplice domanda mi ha rovesciato ...
    ... addosso una valanga di sensi di colpa.
    
    – Sei tutta rossa… sembri… non so, sconvolta…
    
    – Io? Marti scusa ma sei tu che stai piangendo. Che succede?
    
    – Niente ti ho detto, tornatene a letto. Hai una faccia…
    
    – Se ti dico perché ho questa faccia tu mi dici perché stai piangendo?
    
    Ecco fatto. Ecco cosa significa avere la lingua più veloce del cervello. Potevo stare zitta e tornarmene a letto davvero. Oppure trovare un altro modo per convincerla. E invece no… E non scomodate Freud, per favore. Il desiderio di confessare e tutte quelle robe lì. Non c’entrano un cazzo. Ho fatto una stronzata e adesso non mi resta altro che sperare che lei mi risponda “no, non me ne frega un cazzo”, che torni ad essere la scorbutica che è stata in questi giorni e vaffanculo a tutto.
    
    D’altra parte, però, sento che alzare un muro tra noi adesso vorrebbe dire alzarlo per sempre. Cioè, per sempre magari no, ma mi avete capita.
    
    – Avanti, che cazzo hai combinato? – domanda cercando di mantenere un piglio da dura. Che poi lo faccia premendosi un fazzoletto sul naso gocciolante, vabbè lasciamo perdere l’effetto che fa…
    
    – Ho appena fatto sexting con un amico – dico tutto d’un fiato e chiudendo gli occhi.
    
    Le espressioni sul suo viso cambiano in, diciamo, non più di tre secondi. Sono sempre stata impressionata dalla rapidità di questi cambiamenti. Prima mi guarda sorpresa come se stesse per scoppiare a ridere. Poi il sorriso diventa una smorfia amara, infine scoppia sì, ma a piangere. Un’altra ...
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